Amorosi, i colleghi difendono
la maestra accusata di violenze

Amorosi, i colleghi difendono la maestra accusata di violenze
Domenica 19 Marzo 2017, 09:03 - Ultimo agg. 15:44
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AMOROSI - «Non vogliamo difendere o assolvere la nostra collega, ci chiediamo, però, se chi ha causato tutto questo con tanta facilità e leggerezza abbia interrogato, o stia interrogando se stesso, e se possa sentirsi sicuro di aver agito in modo equo, costruttivo, equilibrato e responsabile». Nel giorno dell’interrogatorio dinanzi al Gip Roberto Melone di M.L., l’insegnante cinquantunenne sospesa per un anno dal servizio perché indagata per il reato di maltrattamenti su alunni di prima e seconda classe della scuola elementare di Amorosi, un manifesto affisso all’entrata del plesso di via Manzoni, a firma di una rappresentanza dei docenti e del personale Ata dell’istituto, arriva a scuotere il dibattito per le strade del piccolo centro della valle telesina. Tutti contro tutti. Insegnanti e genitori, il mondo della scuola e le famiglie dei bambini. Da una parte all’altra della barricata è lungo lo strascico di polemiche, così come il sentimento di rabbia, mista a sconcerto e incredulità, per una vicenda rimbalzata in poco tempo agli onori della cronaca nazionale. «Una gogna mediatica», a detta di molti, e una storia che forse avrebbe potuto presentare un epilogo diverso. E nel manifesto, anche se indirettamente, si punto il dito contro i genitori che avrebbero esagerato a denunciare la maestra alla polizia.
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