Avviso di garamzia per inquinamento, Mastella medita l'addio: «Ho sofferto troppo»

Avviso di garamzia per inquinamento, Mastella medita l'addio: «Ho sofferto troppo»
di Paolo Mainiero
Giovedì 13 Luglio 2017, 09:03 - Ultimo agg. 11:17
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Un avviso di garanzia è stato notificato ieri mattina a Clemente Mastella, sindaco di Benevento, nell'ambito di una indagine della Procura sugli scarichi dei reflui fognari nei fiumi Calore e Sabato. Mastella, sindaco da un anno, è amareggiato e pensa alle dimissioni. Quella degli scarichi è una questione annosa. In assenza di impianti di depurazione, Benevento e anche altri comuni scaricano nei fiumi. E infatti altri ventinove sindaci (alcuni ancora in carica, altri no) hanno ricevuto l'avviso di garanzia. Inquinamento ambientale è l'ipotesi di accusa prospettata dalla Procura.

Sindaco, è indagato? 
«Sì, stamattina (ieri, ndr) ho ricevuto un avviso di garanzia».
Il procuratore capo Aldo Policastro precisa che, per mantenere «la massima riservatezza», non è stata la Procura a divulgare la notizia. L'ha divulgata lei? E perché?
«L'avviso di garanzia mi è stato notificato al Comune a margine di una conferenza stampa. Ho ritenuto giusto divulgare la notizia per una forma di chiarezza e di rispetto nei confronti della magistratura e dei cittadini. Ho voluto evitare le strumentalizzazioni che spesso, di fronte a un avviso di garanzia, avvelenano il clima».
È accusato di inquinamento ambientale. Perchè Benevento scarica nei fiumi?
«Sono sindaco da un anno e neppure Napoleone, in dodici mesi, avrebbe potuto mettere in piedi un servizio di depurazione».
Ma in un anno cosa ha fatto per cominciare almeno risolvere il problema?
«Innanzitutto, vorrei ricordare che ho ereditato un comune in dissesto e che in cassa non c'è un euro. E se anche avessi avuto i soldi sarebbe stato impossibile, in undici mesi, intervenire in maniera definitiva anche alla luce delle complesse procedure previste dal codice degli appalti».
È ancora tutto fermo, dunque?
«No. A luglio dello scorso anno, appena eletto, andai in Regione per recuperare i nove milioni persi dalla precedente amministrazione. Quei soldi servono per costruire il depuratore che a Benevento manca non da un anno, ma da sempre».
Quindi i lavori partiranno a breve?
«In collaborazione con l'Autorità di bacino è stato individuato il sito dove costruire il depuratore. Ora bisognerà procedere con le gare». 
Intanto si continua a sversare nei fiumi...
«Ho già emanato un'ordinanza per vietare gli sversamenti. Ho anche provveduto, attraverso la Gesesa, la società che gestisce il servizio idrico integrato, a una mappatura aggiornata degli scarichi nei fiumi e alla progettazione di altri interventi necessari alla depurazione. Ho anche richiesto alla Regione ulteriori fondi per le opere di collettamento. Cosa devo fare di più?».
Ora dovrà difendersi...
«Da ex ministro della Giustizia ne prendo atto, in tanti anni ho preso atto di notizie ben più drammatiche. Però in questo caso non so come avrei potuto eliminare gli inconvenienti che la Procura lamenta nei miei confronti».
Più difficile fare il sindaco o il ministro?
«Il sindaco, sicuramente. Confesso che sono amareggiato e turbato. Amministrare una città senza le necessarie condizioni di serenità è impossibile».
Pensa alle dimissioni?
«Ho già sofferto troppo. Non escludo di dimettermi, come feci da ministro della Giustizia. Il tempo è galantuomo, mi ha scritto un amico per farmi coraggio. Gli ho risposto che il tempo non mi è amico, che gli anni passano e che la cosa che mi farebbe più male è morire, visto l'andazzo, con qualche avviso di garanzia».
    
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