Benevento, Arco di Traiano in cura: via alla rimozione del tetto

Benevento, Arco di Traiano in cura: via alla rimozione del tetto
di Nico De Vincentiis
Lunedì 25 Agosto 2014, 23:14 - Ultimo agg. 26 Agosto, 09:03
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Benevento. Non si presenter certamente in splendida forma a ottobre in occasione delle celebrazioni per il suo 1900esimo compleanno.



Ma per quella data i tecnici avranno almeno pronunciato la loro diagnosi e indicato una possibile terapia. La visita specialistica, che precede la serie di accertamenti per valutare il grado di «malattia» dell’Arco di Traiano, infatti, è iniziata ieri.



Via ai lavori di rimozione del tetto del monumento, formato da lastre di travertino, dal massetto e dalle strutture di sostegno in legno. È il momento della verità, affermano i periti della Soprintendenza ai Beni archeologici, visto che si potrà solo in queste ore verificare l’entità dei danni provocati dalle infiltrazioni di acqua avvenute negli anni e che hanno danneggiato alcune parti dell’Arco.



Gli esperti dovranno scoprire in quale misura il continuo stillicidio ne abbia compromesso la struttura interna. Un più approfondito esame lungo il corridoio scavato dall’acqua piovana farà quindi concentrare gli studi per la soluzione definitiva del problema. I lavori appena iniziati non rientrano tra quelli che, per una cifra intorno ai due milioni di euro, dovranno poi portare all’effettivo restauro del monumento e alla sua messa in sicurezza rispetto alla futura esposizione ai rischi dell’ambiente esterno.



Un finanziamento che non è stato concesso dal Ministero dei Beni culturali, nonostante l’Arco di Traiano rappresenti un patrimonio culturale di valore nazionale. Una scelta che ha provocato reazioni indignate, tra cui quella del sindaco Fausto Pepe che ha sollecitato sulla materia specifica l’intervento diretto del presidente del Consiglio Matteo Renzi.



La rimozione del tetto, invece, rientra nel capitolo «perizia» che la Soprintendenza sta gestendo con una somma di 70mila euro grazie alla quale è stata anche realizzata la copertura che al momento dovrebbe difendere l’Arco dalla pioggia. Progetto di protezione che però funziona esclusivamente in caso di precipitazioni non a carattere temporalesco, o peggio nubifragi e trombe d’aria. In queste eventualità, senza neanche più la difesa rappresentata dal tetto in marmo, l’Arco sarebbe completamente invaso dall’acqua con il risultato di incrementare il numero delle parti danneggiate.



Anche per questo è urgente, dopo l’accertamento dei danni già prodotti e l’indicazione del percorso di restauro, che l’opera venga finanziata in tempi brevi. Magari giocando a dovere la carta della festa dei 1900 anni del monumento per la quale si ritroveranno in città studiosi e scienziati di tutto il mondo invitati in autunno al convegno e alla mostra su Traiano e sugli archi di trionfo organizzati dalla Soprintendenza e dall’Archivio di Stato.
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