Terminal bus, è ancora polemica. Il Partito democratico torna all'attacco dell'amministrazione comunale sulla delocalizzazione temporanea dello stazionamento dei pullman extraurbani. L'assessorato ai Trasporti punta sul parcheggio interno della sede Coni di via Santa Colomba, e sull'area retrostante il polo didattico Calandra (rotonda delle Scienze) come punto di fermata temporanea nel nevralgico quadrante della zona alta.
Assetto che non convince i democrat: «Una soluzione completamente inadeguata - contesta Paolo Caggiano, componente del direttivo cittadino -. Apprendiamo di un accesso diretto al Calandra da via Mustilli, utilizzando un varco d'ingresso parallelo alle corsie e largo appena 4,5 metri.
Per Caggiano «tali soluzioni sono improponibili senza i necessari e importanti interventi strutturali. Valutiamo tale area sottodimensionata, e rileviamo l'incoerenza della stima dei tempi di permanenza in sosta degli autobus che deve consentire, in completa sicurezza, le operazioni di salita e discesa dei viaggiatori che in alcuni casi necessitano di assistenza prolungata». L'esponente del Pd sottolinea poi come «non basterebbe l'utilizzo degli autobus delle linee 3 e 12 per condurre a destinazione gli utenti», e contesta anche la scelta del parcheggio interno del Coni come futuro stazionamento: «Lo stesso piazzale tra via Santa Colomba e via Rivellini è in una condizione strutturale che certo non può essere adeguata solo con gli annunciati interventi, pensiline e servizi igienici chimici, ma andrebbero urgentemente installati sistemi di illuminazione e di sorveglianza, di segnaletica, e soprattutto marciapiedi per consentire il transito ai pedoni, senza che corrano il rischio di essere investiti. Al posto del briefing e di dati stimati calcolatrice alla mano, andrebbero ascoltate e valorizzate le esigenze dei nostri concittadini, ormai stanchi del vostro operato» conclude il rappresentante del Pd.
Accuse che il delegato municipale Luigi Ambrosone rispedisce seccamente al mittente: «Si conferma che il Pd e i suoi rappresentanti hanno sempre la verità in tasca, ma soltanto quando sono all'opposizione. Quando invece, in epoche ormai assai lontane, ebbero responsabilità di governo di questa città, ricordiamo quali meravigliosi risultati seppero produrre: milioni di debiti, un'azienda fallita e 90 dipendenti in strada, solo per restare al trasporto pubblico locale.
Questa amministrazione, senza pretendere di avere la bacchetta magica, sta provando a dare risposte all'altezza di una città moderna e al passo con i tempi. La soluzione individuata alle spalle del Calandra ci sembra la più idonea in virtù della sua posizione ottimale, del prossimo riassetto delle principali scuole superiori cittadine, e dell'interscambio con il trasporto urbano. Ci confronteremo a breve con le organizzazioni sindacali e le aziende per recepire i suggerimenti di chi opera nel settore e conosce i problemi. Competenze che, non me ne vogliano, non mi sembra si possano rinvenire nelle parole degli esponenti del Partito democratico: sostenere che il terminal dei bus extraurbani dovrebbe restare in pieno centro vuol dire non avere la benché minima contezza di come viene gestita la mobilità urbana in tutte le città dei Paesi avanzati. Una posizione di assoluta retroguardia - conclude Ambrosone - che colpisce se espressa dai rappresentanti di una forza politica che si dice progressista. L'amministrazione Mastella, invece, ritiene convintamente che i pullman non debbano entrare in centro, sia per ragioni strettamente logistiche, sia per evidenti questioni ecologiche. Consiglio una lettura del "Codice dell'Ambiente", anche rapida, prima di intervenire nuovamente».