Debiti al Comune di Benevento, Mastella indaga: ​«Fuori i responsabili»

Ente in dissesto, il sindaco chiede una relazione sulle spese pubbliche gonfiate

Clemente Mastella
Clemente Mastella
di Paolo Bocchino
Venerdì 31 Marzo 2023, 09:41
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«Urge un'accurata relazione sui debiti fuori Bilancio per accertarne i responsabili». A Palazzo Mosti scatta l'accertamento interno sulle paternità dei debiti. Non è la commissione d'indagine invocata dai banchi di opposizione, ma probabilmente sortirà effetti ancora più tangibili. Ad innescare la verifica è in prima persona il sindaco Clemente Mastella con la richiesta formale inviata ieri al segretario generale Riccardo Feola.

Le macroscopiche storture che gonfiano la spesa di un ente in dissesto come il Comune di Benevento devono finalmente avere nomi e cognomi per mettere un punto alla questione e invertire la rotta una volta per tutte. «In riferimento alla vicenda dei debiti fuori bilancio, sia quelli già riconosciuti ai sensi dell'art.194 comma 1 del decreto 267/2000, sia quelli che dovranno eventualmente essere oggetto della procedura - scrive il primo cittadino - mi vedo costretto a sottolinearle che tale prassi costituisce, in base al vigente ordinamento contabile, un'evidente patologia rispetto alla corretta assunzione delle obbligazioni patrimoniali dell'Ente verso i terzi.

Pertanto, appare quanto mai necessario che si proceda immediatamente alla verifica della genesi di tali poste debitorie, in particolare accertandone le cause, le strutture burocratiche che le hanno generate, e i responsabili dei settori e/o degli uffici che, in violazione della normativa giuscontabile (regole di buona amministrazione), hanno causato il debito fuori bilancio oppure, con la loro condotta omissiva, non hanno impedito la loro formazione».

Il sindaco evidenzia quindi l'effetto tangibile del problema che ha superato di gran lunga i confini del banale malvezzo: «È da aggiungere che la biasimevole prassi della formazione dei debiti fuori bilancio, oltre a costituire un fattore di potenziale danno erariale alle casse dell'Ente civico, finisce per sottrarre risorse preziose all'attività amministrativa e all'erogazione dei servizi pubblici locali, atteso che l'entità iniziale del debito è regolarmente di gran lunga più esorbitante rispetto all'obbligazione ordinaria che l'Ente sarebbe tenuto ad adempiere laddove fossero stati applicati i principi contabili predicati dall'articolo 191 del decreto 267/2000».
Premesse che non possono che avere un'unica conclusione: «Alla luce di tutto quanto innanzi esposto - intima Mastella - si resta in urgente attesa di ricevere un'accurata relazione sulla questione segnalata onde accertare eventuali profili di responsabilità».

L'iniziativa del leader dell'amministrazione comunale giunge anche come risposta concreta alle numerose istanze e prese di posizione giunte in tal senso anche da ampi strati della propria maggioranza. Pur allineandosi sul voto per mera disciplina di partito, i consiglieri mastelliani avevano espresso a chiare lettere il netto dissenso verso la pessima abitudine instauratasi, e non da oggi, a Palazzo Mosti. Ultimi in ordine di tempo gli interventi pronunciati in aula mercoledì da Antonio Picariello e da Francesco Farese. Il rappresentante del Misto ha persino preannunciato che non voterà in futuro il riconoscimento di pendenze analoghe, proposito tutto da verificare essendo già pronto agli atti un pacchetto da decine di schede.

L'esponente di Noi Campani ha invece annunciato il deposito di tre istanze contenenti numerose richieste di accertamento. Iniziative che vanno ad aggiungersi a quella, del tutto concordante, sottoscritta da 11 consiglieri comunali, tutti di maggioranza, desiderosi di scoprire chi ha prodotto situazioni amministrative tanto imbarazzanti e dannose per le casse municipali. Gioco facile per l'opposizione battere a propria volta sul tema e fare parallelismi con un'altra questione fresca di discussione in Consiglio: «La maggioranza - ricorda Rosetta De Stasio - ha votato contro la delibera di adesione del Comune di Benevento allo stralcio dei carichi iscritti a ruolo dal 2000 al 2015, inferiori ai 1.000 euro. Nella stessa seduta sono stati approvati ben 19 debiti fuori bilancio per sentenze relative a indennità non pagate in favore dei dipendenti, per sinistri stradali non risarciti, per spese legali maturate in giudizi persi in partenza, per mancato rilascio di certificazioni. In questo caso il discorso sul dissesto non è stato fatto e, nonostante i finti mal di pancia di alcuni consiglieri di maggioranza, i debiti sono stati tutti approvati da tutta la maggioranza».
 

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