Benevento, disordini alla Rocca: inchiesta sui lavoratori del Cub

Caldoro a Benevento nel giorno delle proteste dei lavoratori del Cub
Caldoro a Benevento nel giorno delle proteste dei lavoratori del Cub
Mercoledì 15 Ottobre 2014, 22:13 - Ultimo agg. 16 Ottobre, 11:02
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Benevento. Due giorni di guerriglia e di parapiglia in città da parte degli ex dipendenti dei consorzi dei rifiuti in piazza Castello hanno fatto scattare ieri le prime denunce alla Procura della Repubblica.

La Digos ha identificato e denunciato otto persone, tutte residenti nel napoletano, responsabili a vario titolo di manifestazione non autorizzata, violenza privata, danneggiamento, lancio pericoloso di cose e interruzione di pubblico servizio.



In particolare le otto persone, dipendenti del Consorzio Unico di Bacino Napoli-Caserta, a settembre si sono portati più volte presso la Rocca dei Rettori, sede della Provincia, per chiedere il pagamento di fatture per alcuni milioni di euro. I dimostranti asserivano che tali somme erano dovute dall’Amministrazione al Consorzio per servizi resi presso la discarica di Montesarchio, ubicata in località Tre Ponti.



Le proteste si erano registrate il 2 e 15 settembre. Prima c’era stata un’incursione negli uffici: in particolare i dimostranti si erano collocati sulla terrazza della Rocca dei Rettori, dove avevano posto anche uno striscione: «Disperados».



La manifestazione del 2 settembre aveva rappresentato una sorta di prova generale rispetto a quella del 15 quando sia l’incursione negli uffici della Rocca sia i blocchi stradali erano stati più imponenti. A metà settembre in particolare, circa 30 lavoratori prima cercavano di entrare all’interno dell’hotel President, dove era in corso una riunione con il governatore Stefano Caldoro, poi c'erano stati tafferugli tra dimostranti ed agenti. I dimostranti avevano anche rallentato la circolazione veicolare in via Perasso e bloccato un autobus della linea urbana dell’Amts con un dimostrante piazzatosi sull’asfalto davanti alle ruote anteriori dei veicolo.



Inoltre altri manifestanti avevano scaraventato dalla finestra della Rocca dei Rettori alcuni arredi (sedie, poltrone) e svuotato alcuni estintori. Gridando, imprecando e minacciando all’interno della Rocca, inducevano alcuni impiegati della Provincia a lasciare momentaneamente il loro ufficio nel timore di essere aggrediti.



Solo nel pomeriggio i manifestanti, ricevute assicurazioni circa la data di un tavolo di concertazione da tenersi alla Regione, lasciavano la Rocca dei Rettori. Fronteggiata l’emergenza erano iniziate le indagini della Digos, già coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Flavia Felaco, con la visione dei filmati.



Alle indagini hanno preso parte anche gli agenti della Digos di Napoli essendo alcuni dei partecipanti già noti per essersi resi protagonisti anche a Napoli di analoghe manifestazioni di protesta. Ne è scaturito un dossier che ha portato alla identificazione e alla denuncia di ben otto partecipanti alla protesta. Ora su questo fascicolo si dovrà pronunziare il magistrato.

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