Benevento, in coma dopo lo scontro muore a 17 anni: donati gli organi

Benevento, in coma dopo lo scontro muore a 17 anni: donati gli organi
di Maria Tangredi
Giovedì 21 Agosto 2014, 23:30 - Ultimo agg. 22 Agosto, 08:53
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Benevento. Diciasette giorni in coma, giorni in cui i familiari di Maria Teresa M. hanno sperato di veder tornare a casa la 17enne rimasta coinvolta in un incidente stradale il 4 agosto a Benevento.



Una speranza che si è spenta ieri, quando la giovane ha chiuso gli occhi per sempre. Il suo cuore, però, continuerà a battere in un'altra persona, mentre il fegato e i reni ridaranno una speranza di vita ad altre persone. I familiari della giovane hanno, infatti, deciso di donare gli organi della ragazza.



Dalle 21 di ieri sera è cominciato l'intervento di espianto del cuore, del fegato e dei reni di Maria Teresa, da parte dell'equipe medica dell'ospedale «Rummo», con a capo il dottor Giuseppe Rivellini, mentre ad autorizzare l'espianto è stato il sostituto Procuratore della Repubblica, Nicoletta Giammarino.



La ragazza, ricoverata in prognosi riservata al reparto di neurochirurgia dell'ospedale «Rummo», era rimasta coinvolta nel terribile incidente avvenuto in contrada San Vito, nel capoluogo, mentre viaggiava a bordo della Fiat Punto condotta dal padre. Sottoposta a un immediato e delicato intervento chirurgico, non è riuscita a superare il coma. La notizia della morte diffusasi solo nelle prime ore del pomeriggio di ieri, ha lasciato sconvolti amici e parenti, ma, anche il quartiere Curci dove la giovane viveva.



Nella casa è stato un via vai di persone per cercare di confortare i genitori. Mentre alla sorella più piccola di qualche anno, ricoverata da tempo in ospedale, non è stata data subito la notizia.



«Due sorelle che erano, particolarmente, legate e unite. Lo scorso luglio avrebbero dovuto ricevere anche il sacramento della cresima, poi rinviato proprio per il ricovero della più piccola», ricorda il parroco don Giancarlo D'Ambrosio, che solo qualche giorno fa aveva celebrato anche una messa nella chiesa della Purità (parrocchia a cui appartiene la famiglia) proprio per pregare affinché le due giovani potessero tornare a casa e continuare a sorridere alla vita.



«Come comunità religiosa - dice don Giancarlo - ci siamo, in questi giorni di angoscia per Maria Teresa, ritrovati nella preghiera, e ora siamo tutti vicini spiritualmente e uniti al dolore della famiglia. Un dolore che per me, personalmente, è ancora più grande perché Maria Teresa non è riuscita a ricevere il sacramento della cresima. Voleva cresimarsi insieme alla sorella. Aveva scelto perciò di aspettarne il suo ritorno a casa. Una decisone che colpisce ma che, purtroppo, ora non sarà più possibile, ma il suo grande cuore e gli altri suoi organi hanno fatto tornare alla speranza altre persone. Un altro gesto di altruismo anche se a decidere sono stati i familiari ma è ciò che lei avrebbe voluto nella sua bontà».



Nel forte impatto, secondo una prima ricostruzione di quel giorno, la Punto, tamponò un furgone Iveco che trasportava materiali per l'edilizia, fermo sul lato destro della strada in direzione Benevento. A sua volta il furgone, con la forza della spinta del violento tamponamento, colpì un'altra auto, una Kia Picanto parcheggiata davanti al mezzo pesante. Questa la prima ricostruzione fatta dalla polizia intervenuta sul posto dopo il terribile impatto.
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