Benevento, parco archeologico tra rovi e rifiuti

Benevento, parco archeologico tra rovi e rifiuti
Martedì 15 Novembre 2016, 12:14
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BENEVENTO - Degrado assoluto, importanti reperti archeologici ricoperti di erba, fango e sterco, staccionate divelte. Il trionfo dell’abbandono, un plateale monumento allo spreco non solo di risorse economiche ma anche di notevoli potenzialità turistiche: ecco com’è ridotto oggi il «Parco archeologico e del verde di Cellarulo». Una gigantesca area immersa nella natura (si estende su oltre 5 ettari) che, complice anche la pesante mazzata procurata dall’alluvione dello scorso anno, riversa in uno stato più che comatoso. Meno di dieci anni fa, per rimettere in sesto il parco, furono spesi diversi milioni di euro ed oggi, probabilmente, altrettanti ce ne vorranno per risistemarlo, dato che è diventato solo una giungla di sporcizia ed incuria (hanno rubato perfino i faretti che illuminavano la strada principale). Purtroppo ad accorgersene sono stati, oltre agli impavidi beneventani che con coraggio si addentrano tra sterpaglie e fanghiglia (tra l’altro il cancello dell’ingresso principale è stato completamente vandalizzato), anche gli utenti di TripAdvisor. Tra le recensioni si legge: «Questo parco archeologico racchiude il porto fluviale romano che sorgeva alla confluenza dei fiumi Sabato e Calore. Peccato sia abbandonato». Ed, ancora: «Speriamo che i politici e la sovrintendenza dispongano la riqualificazione di quest’area... basterebbe effettuare manutenzione due volte a settimana creando anche posti di lavoro.
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