Benevento, scontri nel carcere di Capodimonte: alta tensione, feriti due agenti

Per i due è stato necessario il trasporto presso il pronto soccorso dell'ospedale «San Pio»

Benevento, scontri nel carcere di Capodimonte: alta tensione, feriti due agenti
Benevento, scontri nel carcere di Capodimonte: alta tensione, feriti due agenti
di Giovanna Di Notte
Lunedì 20 Maggio 2024, 08:53
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Due agenti sono rimasti feriti e una sezione è stata distrutta. È accaduto ieri mattina nel carcere di Capodimonte, a Benevento. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti sarebbe stata la richiesta di una visita medica da parte di un detenuto - a quanto pare non accolta dal medico - a scatenare la rabbia degli altri ristretti.

Così, dalle celle, è partita la protesta: un gruppo di detenuti ha devastato alcuni oggetti e nei momenti di agitazione sono rimasti feriti al volto due agenti che hanno riportato delle lesioni causate da alcune schegge di vetro.

Per i due è stato necessario il trasporto presso il pronto soccorso dell'ospedale «San Pio» ma dopo le prime cure del caso sono stati dimessi, le loro condizioni non sono apparse gravi. Protagonisti dei disordini circa dieci detenuti che - come riportato dai sindacati della Polizia Penitenziaria - hanno devastato la rotonda, computer e alcuni oggetti per poi provocare il ferimento di due agenti intervenuti per fermare la protesta.

«Tutto ha avuto inizio ha raccontato il coordinatore nazionale Sinappe, Fernando Mastrocinque - dalla richiesta di un detenuto appartenente al circuito Alta Sicurezza di recarsi a visita medica per una perdita ematica dal naso, per futili motivi ha rifiutato la visita e una volta rientrato ha fomentato i detenuti della sezione a regime aperto. Le reazioni non si sono fatte attendere e altri ristretti hanno manifestato la volontà di recarsi a visita così, aperto lo sbarramento per consentire loro di recarsi in infermeria, armati di bastoni e mazze si sono diretti verso la rotonda iniziando a creare distruzione. Il personale di Polizia penitenziaria si è immediatamente attivato per dare l'allarme e chiedere supporto, nel frattempo un detenuto ha colpito il vetro di una porta con una mazza facendo arrivare le schegge sui volti dei poliziotti accorsi». Per il coordinatore Sinappe «è necessario intraprendere azioni rivolte alla tutela del personale che, da troppo tempo, nutre forti preoccupazioni per la loro incolumità a causa delle continue aggressioni verbali e fisiche».
L'episodio è stato commentato anche dal Sappe: «La situazione è molto grave - denuncia Tiziana Guacci, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria e da Benevento arrivano segnali allarmanti di una crescente tensione». Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha definito la condotta dei detenuti «irresponsabile e gravissima» e ha aggiunto: «Le denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Campania sono ad alta tensione sono quotidiane».

Intanto, il direttore della casa circondariale, Gianfranco Marcello, ha chiarito: «Non c'è stata una rivolta, ci sono stati dei momenti di agitazione nati quando un detenuto ha riferito che gli è stata negata una visita medica. Faremo chiarezza su quanto accaduto e certamente i detenuti coinvolti saranno sottoposti a procedimenti disciplinari. È stato un atto di rabbia, verificheremo anche perché il medico avrebbe ritenuto opportuno non visitare il detenuto»

Preoccupata per i disordini avvenuti nel carcere sannita anche Sandra Mastella (candidata alle Europee per la Lista Stati Uniti d'Europa) che ha espresso solidarietà agli agenti coinvolti e al personale. «Questi episodi ha precisato Mastella - evidenziano una situazione critica e insostenibile nelle carceri campane e italiane, caratterizzate da sovraffollamento, carenze di organico e di assistenza sanitaria, come ho potuto verificare di persona durante le visite negli istituti penitenziari e come da me denunciato in varie occasioni. È essenziale - ha concluso - che si intervenga urgentemente per risolvere questI problI, garantendo sicurezza, dignità e diritti sia al personale penitenziario sia ai detenuti».

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