Dopo due settimane è tornato in libertà l'ex primario ortopedico dell'ospedale «Fatebenefratelli» di Benevento Antonio Piscopo, 68 anni, di Casoria, domiciliato nel capoluogo sannita, che continuava a operare presso la struttura sanitaria beneventana come professionista esterno. Il Gip Loredana Camerlengo gli aveva notificato un'ordinanza con cui erano stati disposti gli arresti domiciliati con le ipotesi di reato di corruzione ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Ieri il Tribunale del Riesame di Napoli (ottava sezione) ha annullato l'ordinanza, disponendo l'immediato ritorno in libertà dell'ortopedico, accogliendo così il ricorso presentato dal legale del professionista, l'avvocato Luigi Ferrante. Sul conto di Piscopo vi era stata un'indagine della Guardia di Finanza che risale al 2018, con alcune perquisizioni nei suoi confronti e di altre due persone, una peraltro deceduta, rappresentanti di ditte che producono protesi ortopediche. Il professionista, in qualità di primario, era stato accusato di aver commesso atti contrari ai propri doveri ricevendo denaro e altre presunte utilità dai due rappresentanti di ditte che producevano protesi ortopediche. In particolare, di aver ricevuto somme di denaro mensili con bonifici provenienti da una delle società che producevano le protesi e anche di aver utilizzato un'auto e ottenuto lavori in un appartamento di Maiori sempre dalle ditte che producevano le protesi. L'accusa gli aveva anche contestato l'emissione di fatture nei confronti di società per consulenze mai svolte.
Il via alle indagini era scaturito da alcune registrazioni recapitate agli inquirenti in un plico lasciato nel Palazzo di giustizia di Benevento a da alcuni esposti inviati alla Guardia di Finanza di Napoli e riproducenti conversazioni tra il primario ed alcun rappresentanti delle ditte.