Benevento. Giallo di Maria, al setaccio gli alibi dei due indagati

Benevento. Giallo di Maria, al setaccio gli alibi dei due indagati
Domenica 17 Luglio 2016, 09:18
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In attesa che si possa risaliere a chi appartengono le tracce di materiale biologico maschile riscontrate dagli esami dei carabinieri del Ris di Roma sugli indumenti di Maria, la bimba rumena di 10 anni trovata morta nella piscina, i carabinieri della Compagnia di Benevento, continuano ad elaborare informative da inviare alla Procura della Repubblica su tutti gli elementi raccolti.

Attenzionate in particolare le posizioni di Petru Daniel Ciocan, il rumeno di 21 anni, e della sorella Cristina di 29 anni, i due che finora risultano indagati per omicidio. Nelle informative ci sono i tracciati del Gps che era installato sull'auto Polo del rumeno, ma anche le dichiarazioni rese da familiari e testi riguardanti la ricostruzione delle ore trascorse da Petru Daniel Ciocan la sera di domenica 19 giugno fino alle due di notte del giorno seguente. Un lavoro di elaborazione portato avanti dal maggiore Zerella del Reparto operativo unitamente ai suoi collaboratori della Compagnia di Cerreto Sannta.

Un materiale consistente che nelle prossime ore passerà al vaglio del sostituto procuratore Maria Scamarcio che, sin dal primo momento, sta seguendo queste indagini e del procuratore della Repubblica Giovanni Conzo. Tale lavoro di raccolta di testimonianze dovrà poi essere integrato con i risultati dei test che sono stati affidati ai Ris dei carabinieri, e di cui già sono note solo alcune anticipazioni come quelle riguardanti le tracce biologiche. C'è inoltre da aggiungere al dossier, le risultanze dell'autopsia anche essa in parte già note per ciò che riguarda le violenze sessuali subite dalla bambina, esame autoptico effettuato dai Claudio Buccelli e Monica Fonzo. In queste ore impegnati con indagini difensive anche gli avvocati che difendono i due indagati che sono Giuseppe Maturo e Salvatore Verrillo e inoltre l'avvocato Fabrizio Gallo, che assiste i genitori della bambina. In particolare si punta a chiarire la contraddizione, che riguarda il luogo dove è stata parcheggiata l'auto Polo di Petru Daniel Ciocan tra le 20,30 e le 21,10 a San Salvatore Telesino.

L'apparecchiatura del Gps di cui il veicolo era dotato colloca l'auto nei pressi di Piazza Pacelli dove c'erano le giostre, sempre nella zona del casale adibito a ristorante nella cui piscina fu trovata morta la bambina. Ma il giovane rumeno aveva sostenuto che il veicolo era stato parcheggiato una trentina di metri più avanti, e quindi non nell'area di piazza Pacelli. Una mezz'ora in cui il giovane si era recato a casa di un anziano che ha confermato la circostanza, per mangiare un pezzo di torta, unitamente alla sorella Cristina.
 
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