Massacrata a coltellate, fiaccolata e rose nel ricordo di Aurora

Massacrata a coltellate, fiaccolata e rose nel ricordo di Aurora
di Luella De Ciampis
Martedì 20 Gennaio 2015, 23:52 - Ultimo agg. 21 Gennaio, 06:44
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Benevento. Rose e palloncini bianchi per Aurora e una folla composta e silenziosa che ieri sera a Morcone ha partecipato alla fiaccolata per ricordarla.



A una settimana esatta dalla morte di Aurora Marino, barbaramente uccisa martedì 13 a Morcone nella casa di via Porres, ieri sera gli amici dello «Storico bar» hanno organizzato una fiaccolata, che ha percorso tutti i luoghi che la donna era solita frequentare.



Il corteo è partito alle 21 dalla villa comunale, dove Aurora, fino a circa un anno fa, aveva l’agenzia di assicurazioni, senza però passare davanti all’attuale sede dell’agenzia, in quanto più fuori mano e situata in un locale di proprietà del marito, da cui, da alcuni anni, era separata di fatto, e si è inoltrato per le stradine del centro storico, raggiungendo «la casa degli orrori», dove è stato deposto un mazzo di fiori.



Poi ancora più su, fino alla casa in cui la donna abitava, dove è stato deposto un altro mazzo di fiori, per raggiungere piazza San Bernardino, punto d’arrivo e luogo della sua infanzia e della sua adolescenza (qui è stato recitato il Padre Nostro). Lì 50 palloncini bianchi, tanti quanti gli anni di Aurora, sono volati in cielo, liberati da Marino, suo caro amico, e accompagnati da uno scroscio di applausi. Si diceva dei mazzi di fiori, due per l’esattezza, ognuno composto da cinque rose bianche e ognuno recante una pallina da tennis, perché lei aveva partecipato a svariati tornei; un’automobilina, simbolo dell’attività che svolgeva; e una pantera di peluche, a ricordare la sua associazione.



Quattordici dei suoi amici più cari portavano al collo la sua foto ingrandita, da cui traspare tutta la gioia di vivere della vittima. C’erano le fiaccole romane a illuminare i punti più significativi del percorso seguito dal corteo e la piazza dell’Auditorium, punto d’arrivo. C’era tutto il paese a testimoniare affetto e vicinanza alla famiglia Marino, ma papà Enzo, che, dal giorno del macabro ritrovamento, non ha più potuto lasciare il letto, mamma Peppa e Paolo, fratello di Aurora, hanno scelto di non far parte del corteo, perché il loro dolore è troppo intenso e personale per poterlo condividere.



C’erano i bambini che partecipavano ai campi estivi e alle manifestazioni da lei organizzate e, tra la gente, il sindaco Costantino Fortunato, il vicesindaco Ferdinando Pisco e gran parte dei consiglieri comunali, gli amici del circolo tennis di Morcone, e i collaboratori del Pantera’s Winter Village, la onlus di cui Aurora era anima e presidente. Assente, perché a letto con una brutta influenza, il parroco don Nicola Gagliarde che avrebbe dovuto accompagnare la fiaccolata con la preghiera. Ma il medico gli ha impedito di uscire di casa. «Lo farò comunque – ha replicato don Nicola – il giorno dei funerali».



Ieri sera a seguire il corteo insieme ai suoi amici c’erano, invece, padre Eliseo e fra Luigi del convento dei Cappuccini di Morcone che hanno detto poche parole, invitando alla riflessione e alla preghiera, hanno percorso l’intero tragitto osservando il silenzio e hanno impartito la benedizione davanti alla casa in cui Aurora è rimasta abbandonata e senza vita per due notti.



Quanto al prosieguo delle indagini, la famiglia Marino ha deciso di non nominare un perito di parte perché assista all’autopsia della donna prevista per oggi. Non sarebbero, invece, ancora stati ritrovati i duplicati delle chiavi di casa di Aurora, né il doppione della chiave dell’auto della vittima, che ieri è stata posta sotto sequestro dagli inquirenti. Ancora non ufficiale la data dei funerali: compatibilmente con i tempi dell’inchiesta, la famiglia intenderebbe celebrarli venerdì alle 15.
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