Pappano, il trionfo delle note nella sua terra

Pappano, il trionfo delle note nella sua terra
Sabato 13 Agosto 2016, 09:10
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Benevento - A Castelfranco in Miscano un trionfo, un vero e proprio tripudio per Sir Antonio Pappano nel concerto che lo ha visto dirigere l’Orchestra Filarmonica di Benevento, nel suo paese d’origine, in occasione del tradizionale tributo alla memoria di suo padre Pasquale Pappano, cantante lirico, morto oltre un decennio fa. Una pioggia di applausi e standing ovation per un momento che rimarrà nel ricordo dei suoi compaesani e dei tanti ospiti venuti da fuori regione e anche da oltreoceano. Tra le migliaia di persone, la moglie Pamela Bullock, la mamma Maria Pappano giunta, assieme ad amici e parenti dagli Usa. Tra questi il magnate americano Joseph Di Menna e la sua famiglia. Altri ancora dall’Inghilterra.
Il carisma musicale, la travolgente umanità e la disarmante semplicità di questo straordinario e magnetico direttore d’orchestra colpiscono tutti. Pappano è l’antitesi del divismo. Grazie alla cifra unica del suo fare musica, è riuscito a stabilire con i giovani orchestrali dell’Ofb, che affettuosamente definisce i «miei» musicisti, un’intesa straordinaria, un’identità di prospettive interpretative che fanno di un concerto un’esperienza musicale unica. Come l’esecuzione del Concerto n. 1 in Mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra di Liszt, solista Luigi Borzillo, e della Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64 di Cajkovskij. Il pianista che si accosta ai capolavori lisztiani deve possedere talento a tutto tondo, totale padronanza tecnica per eseguire i passaggi virtuosistici ed energia fisica per tenere testa alle sonorità di un’orchestra di grandi dimensioni. Luigi Borzillo, nonostante la sua giovane età, ha dimostrato di possedere il mix ideale di queste qualità. Ha saputo contrapporre accordi energici al baldanzoso tema orchestrale che apre il primo movimento, sfumando più avanti la sua vitalità giovanile in corrispondenza dei passaggi più lirici dell’orchestra. Il gesto direttoriale di Sir Pappano ha reso appieno il bilanciamento percettivo dei diversi pesi sinfonici di strumento concertante e orchestra, e una piena integrazione tra la compagine sinfonica e il pianoforte. La Quinta Sinfonia di Ciaikovskij riprende dalla Quarta il principio ciclico dell’idea ricorrente, o «motto», facendone un uso ancor più ampio, perché uno stesso tema, collegato al destino, ritorna in tutti e quattro i movimenti. Il momento culminante è l’«Andante cantabile con alcuna licenza», uno dei vertici del sinfonismo ciajkovskiano, dove sullo sfondo degli archi gravi il primo corno canta in modo «dolce con molta espressione» una lunga melodia nobile e patetica.
L’attenta, appassionata e coinvolgente direzione di Sir Antonio Pappano e un’orchestra che ha dato il meglio di sé in colore del suono e nitore timbrico hanno fatto apprezzare appieno la felicità delle idee melodiche, lo splendore dell’orchestrazione, l’eleganza delle frasi, trasportando il folto pubblico in una condizione emotiva avvincente. Ovazioni a non finire. Anche per il bis «America» da West Side Story di Bernstein, una sorta di ponte tra il vecchio e il nuovo mondo. Plausi meritatissimi anche all’ottima macchina organizzativa comunale e di volontari, coordinata dal sindaco Antonio Pio Morcone, perfetto padrone di casa, coadiuvato per la direzione artistica dalla violinista Selene Pedicini.
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