Primarie Pd, esplode il caso delle liste top secret

Primarie Pd, esplode il caso delle liste top secret
Mercoledì 27 Gennaio 2016, 06:56
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Benevento - Non decolla la candidatura di Gino Abbate per le primarie del Partito democratico. «Non perché stia riscontrando scarso interesse e tiepidezza, tutt’altro», chiarisce l’interessato. «La gente, soprattutto quella semplice, nel senso che non è condizionata da logiche di apparato, interessi di qualsiasi genere o appartenenza, mi sta spronando ad andare avanti, convinta che il confronto ed il dibattito porteranno ad un arricchimento per il futuro e la prospettiva della città».
E allora? Allora, l’ostacolo che il secondo aspirante ufficiale democrat alla carica di sindaco, secondo solo perché Raffaele Del Vecchio si è proposto prima di lui, è la raccolta delle firme indispensabili per poter partecipare alla consultazione del 6 marzo. Se Del Vecchio può fregiarsi dell’autografo n° 1 apposto da Umberto Del Basso De Caro, nonché di alcuni colleghi assessori e consiglieri, Abbate sta incontrando difficoltà inaspettate. C’è da intercettare l’adesione di un minimo di 126 iscritti al partito di Matteo Renzi, ma della platea degli aventi diritto l’aspirante successore di Fausto Pepe sa poco o nulla. Ovvio che si recasse sulla sede del Pd per avere notizie. «Ho parlato sia con il segretario provinciale Carmine Valentino che con quello amministrativo Fabio Solano, mi hanno detto che l’elenco di riferimento è costituito dagli iscritti dell’anno 2014. Ne ho chiesto copia, mi è stato risposto che la privacy impedisce di diramarlo, possono entrarne in possesso solo i candidati alle primarie. Scusate, ho eccepito, ma come faccio a candidarmi se non mi date la possibilità di rivolgermi agli iscritti per le sottoscrizioni indispensabili? Mah! Mi sono limitato a far presente la differenza fra quanto accade a Napoli e nella federazione di Benevento: lì Bassolino ha promesso aiuto nella raccolta delle firme a chiunque ne abbia necessità, qui ci si chiude a riccio, precludendo il dibattito e strozzando sul nascere il confronto».
A questo punto? «A questo punto non posso che rivolgere un appello pubblico affinché chi figura nell’elenco 2014 firmi la mia candidatura, che non significherà, è evidente, un impegno a preferire la mia persona ad altri, poi alle primarie ognuno vota come gli pare, ma la democrazia è questa, non certo strozzare la competizione con gli artifizi e provare a boicottare il tentativo di chi, come il sottoscritto, non si propone contro alcuno, ma solo per poter alimentare un dibattito sul programma e sulle opzioni di sviluppo per il territorio. Le primarie, sia chiaro, non sono una resa dei conti, ma solo l’opportunità di mettere sul tavolo idee e proposte. Invece, al di là degli apprezzamenti di facciata, mi sembra che si voglia perseguire la strada delle scelte predestinate e predefinite. Basti dire – aggiunge Abbate – che, in alternativa, ho chiesto un’assemblea degli iscritti, ma pure questa mi è stata negata».
Secondo il segretario Valentino, però, le cose stanno diversamente. È vero che il rilascio dell’elenco gli è stato negato, «ma il partito - spiega - ha le sue regole, non codificate da noi, per la privacy, ma si può inoltrare richiesta motivata per visionare la platea degli iscritti, il partito o la commissione costituita da Lanni, Palladino e Solano l’autorizza, dopodiché Abbate può prendere visione dell’elenco. Siamo a disposizione di tutti, ma sempre nel rispetto delle regole». Secondo il segretario, quindi, non vi sarebbe nessun tentativo di boicottaggio.
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