Liste pulite, clima elettorale teso:
​scontro Del Basso-Mastella

Liste pulite, clima elettorale teso: scontro Del Basso-Mastella
Venerdì 20 Maggio 2016, 08:35
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Benevento - Clima elettorale sempre più surriscaldato. Soprattutto tra Del Basso De Caro e Mastella, l’ennesima conferma della fluidità e mutevolezza dei rapporti in politica. Tre anni fa, l’ex Guardasigilli invitava i suoi amici a votare l’attuale sottosegretario, qualche esponente non condivise facendone una delle motivazioni prioritarie per lasciare Mastella. Oggi, la contrapposizione tra Umberto e Clemente, amici o nemici a fasi alterne (nel ’93 Viespoli li sconfisse entrambi, i due sponsorizzavano la candidatura a sindaco di Donato Del Mese) registra toni di polemica rovente. «Il candidato sindaco del centrodestra segnala, ancora una volta, la preoccupazione che le elezioni comunali di Benevento possano essere condizionate dalla malavita locale. Le dichiarazioni, tuttavia, oggi come due mesi fa, non sono sorrette da concreti elementi di fatto, da indicazioni di circostanze, nomi e comportamenti. È bene che questi elementi emergano in maniera nitida per consentire all’Autorità Giudiziaria interventi immediati. Diversamente, si tratterebbe dell’ennesimo tentativo di ‘avvelenamento dei pozzi’ che dovrebbe surrogare il vuoto totale di idee che segna la campagna elettorale del candidato sindaco del centrodestra che ha annoverato nel recente passato tra i propri rappresentanti istituzionali Tommaso Barbato, Angelo Brancaccio e Nicola Ferraro e, dunque, più di ogni altro dovrebbe sapere che prevenire è meglio che reprimere».
In sintonia la replica di Mastella. Che ricorda: io parlo di problemi che sono presenti nella città di Benevento e il sottosegretario Del Basso risponde citando casi di persone che hanno avuto problemi di natura giudiziaria, in particolare nelle zone ad alto rischio di contaminazione.
«In ogni caso, per essere precisi sui tre casi segnalati da Del Basso, voglio ricordare come Angelo Brancaccio sia stato per 20 anni nel centrosinistra, finanche eletto al Consiglio Regionale nel 2005 con i DS: nell’Udeur c’è stato per poco più di un anno. Per quanto attiene al senatore Tommaso Barbato, Del Basso ha omesso di sottolineare come solo l’anno scorso (!) sia stato candidato a sostegno del Pd: Barbato e Del Basso hanno sostenuto e votato lo stesso schieramento. Ferraro, infine, ha militato in diversi partiti, e solo in ultimo fu nell’Udeur».
«Fermo restando che per ciascuno vale il principio di garanzia costituzionale - precisa Mastella -, il sottosegretario ha dimenticato che il presidente regionale del PD, Stefano Graziano, si è dovuto dimettere perché sotto inchiesta per camorra. Il sottosegretario ha dimenticato come un altro consigliere regionale, che lui ben conosce perché seduti insieme nei banchi di Santa Lucia, Enrico Fabozzi, sia stato arrestato per voto di scambio e per le implicazioni di natura mafiosa. Ha dimenticato, poi, come Sandro Principe, come lui socialista e sottosegretario, esponente autorevole del Pd, sia stato arrestato per collateralità alla Ndrangheta. E’ stato colto da amnesia Del Basso, a proposito del senatore Pd, Lorenzo Diana, campione della lotta al malaffare ora indagato per i suoi rapporti con la Camorra. Non cita Del Basso le numerose amministrazioni comunali, tutte a guida Pd, sciolte per le infiltrazioni con il malaffare organizzato. Del Basso non ricorda lo scandalo di Mafia Capitale, con tantissimi esponenti del centrosinistra coinvolti». Quindi, Mastella conclude: «Dall’atteggiamento del sottosegretario emerge chiara una priorità: bisogna lavorare di più e meglio, ciascuno per la propria parte, affinché Benevento sia libera e non oppressa da condizionamenti illegali! Io lo farò. Ciascuno, poi, potrà rispondere di ciò che avrà realizzato e non per quanto messo in piedi dalle persone intorno». Stoccata finale: «Si può scegliere se iscriversi all’Azione Cattolica o a una loggia massonica: io ho scelto l’Azione Cattolica, non ho registrato frequentazioni analoghe da parte di Del Basso».
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