Ultimatum Samte ai Comuni:
chi non paga sversa meno rifiuti

Ultimatum Samte ai Comuni: chi non paga sversa meno rifiuti
Martedì 25 Aprile 2017, 09:29 - Ultimo agg. 26 Aprile, 08:22
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BENEVENTO -  Ancora 17 Comuni morosi per importi superiori al 20% rispetto al pagamento della tariffa per il 2016, nuove diffide inviate dalla Samte. In sostanza agli enti ritardatari se non provvederanno a regolarizzare quanto dovuto saranno applicate nuove riduzioni per il conferimento dei quantitativi di rifiuto indifferenziato presso lo Stir di Casalduni. I Comuni destinatari della diffida sono Airola, Bucciano, Campoli, Ceppaloni, Fragneto L’Abate, Ginestra degli Schiavoni, Guardia Sanframondi, Moiano, Molinara, Montesarchio, Pannarano, Reino, San Lorenzello, Sant’Agata dei Goti, Sant’Angelo a Cupolo, San Nicola Manfredi e Pago Veiano.
«Data per conosciuta la circostanza che vede la Samte srl già, a far data dall’anno 2012 – è scritto nella nota a firma dell’amministratore unico Nicolino Cardone - svolgere in regime di proroga i servizi connessi al ciclo dei rifiuti per conto della Provincia di Benevento, nonché l’ulteriore circostanza che vede attualmente la detta società versare in una fase pre-concordataria, pendente innanzi al Tribunale di Benevento, giudice delegato Michele Cuoco, si osserva come nonostante le reiterate richieste ed intimazioni di pagamento poste in essere dalla società scrivente, l’Ente risulti essere moroso, inadempiente, in ordine al quantum dovuto dallo stesso per gli effettuati conferimenti di rifiuti urbani indifferenziati nel corso dell’anno 2016 presso lo Stir di Casalduni, non avendo corrisposto totalmente il pagamento».
Tra i maggiori comuni morosi vi è quello di Montesarchio. Nel dettaglio l’ente caudino per tutto l’anno 2016 ha provveduto a sversare rifiuti per complessive 1106,56 tonnellate, maturando un’insolvenza nei confronti della società di euro 78.361,50 oltre iva, corrispondente a un quantitativo di 447,78 tonnellate di conferimenti effettuati e non liquidati. La Samte non è più in grado di garantire la prestazione sinora resa, in ordine ai conferimenti, per gli elevati costi da sostenersi per il trattamento degli stessi.
 
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