"The Young Pope" e il cardinale Silvio Orlando

Sorrentino scrive già il seguito

Lunedì 10 Ottobre 2016, 18:14
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«The Young Pope», la serie sul giovane Papa di Paolo Sorrentino è da non perdere. Jude Law è Jude Law: affascinante, ambiguo, tormentato, capace di passare in un lampo dalla beatitudine pontificia all’ira umana, troppo umana. Bravissimo. Ma Silvio Orlando nei panni del Segretario di Stato Angelo Voiello è uno strepitoso antagonista: suadente e perentorio, appassionato delle rotondità della Venere di Willendorff e dei gol del Napoli, tiene non a caso sui display dei tre cellulari le foto di Hamsik, Insigne e del transfuga Higuain; statega e diplomatico, scrive nottetempo bellissime bozze di encicliche sapienti che il Papa americano, figlio di un’altra cultura, cestina senza pietà. In ogni caso, non c’è segreto vaticano che gli sfugga né artificio retorico di cui non sia maestro. Doppio e triplogiochista, si rivela però nel privato protagonista di insospettabili tenerezze. In una parola, un ruolo memorabile.
«Alla fine mi sono sentito come la Cristoforetti» ha detto Orlando, schivo di fronte agli applausi, ironico come sempre: «Capisco che nessuno si aspettava niente da me, me ne rendo conto, visto il mio inglese e il mio aspetto. Ma sono davvero orgoglioso di aver partecipato a un progetto così bello e sfavillante». Sky manderà in onda «The Young Pope» per dieci puntate a partire dal 21 ottobre. Il produttore Lorenzo Mieli ha subito annunciato la seconda stagione, Sorrentino è già all’opera e consiglia ai telespettatori di vedere la serie in lingua originale inglese con i sottotitoli. Come se fosse "House of Cards" o "Il trono di spade", alla cui grandiosità produttiva e stilistica si affianca, reggendo efficacemente il passo. 
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