I veleni di gennaio e la panchina dimenticata

I veleni di gennaio e la panchina dimenticata
Martedì 26 Aprile 2016, 08:16
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Non c'è un tifoso del Napoli - a cominciare da quello più illustre, Diego Armando Maradona - che non parli dei mancati investimenti sul mercato di gennaio dopo la sconfitta di Roma che mette a rischio la qualificazione diretta in Champions League. Purtroppo, in aprile la squadra ha compromesso tutto con tre sconfitte di fila fuori casa, esattamente quante ne aveva subite nei primi sette mesi di campionato (Sassuolo in agosto, Bologna in dicembre e Juve in febbraio).
De Laurentiis ha commesso l'ennesimo errore di comunicazione il 10 gennaio quando, vinto il titolo di inverno, disse da Frosinone che aveva dato l'ok per chiudere una o più operazioni di mercato per un centrocampista (Kramer o Hector Herrera) o un difensore (Maksimovic): si sapeva che giocatori di quel livello non si muovono a gennaio, mercato in cui prevalgono scambi interni o ritorni di giocatori che hanno avuto problemi di ambientamento all'estero, come nel caso delle buone operazioni effettuate dalla Roma.
C'è un'aria strana a Napoli, almeno a leggere i commenti sui giornali o ad ascoltare i programmi televisivi. Sembra essere tornati alla scorsa estate, quando si attaccava - a prescindere, prima che le partite cominciassero - De Laurentiis e Sarri. I risultati, al momento, non li condannano. Certo, la delusione per lo scudetto sfumato è fortissima, ma questo è un discorso che riguarda gli investimenti, la forza e anche la storia del club. Perché non è un caso che il Napoli abbia vinto due scudetti - solo due - in novant'anni di storia, quando ha avuto il più grande calciatore di tutti i tempi. 
Il Napoli non ha fallito l'obiettivo del secondo posto e della Champions. O, almeno, non ancora. Per sostenere la campagna anti-De Laurentiis o anti-Sarri c'è qualcuno che in città lo spera? E, quanto ai mancati rinforzi di gennaio, un utile contributo alla causa avrebbero potuto darlo giocatori che sono stati ignorati o utilizzati soltanto in assenza di uno degli 11 titolarissimi prescelti dall'allenatore dopo la "rivoluzione" di settembre. Mi chiedo perché non concedere più minuti a Mertens, Gabbiadini, David Lopez ed El Kaddouri; perché non far giocare di più Strinic, Maggio, Chriches, Valdifiori, Chalobah; perché per una volta schierare Grassi, Regini e Luperto. Non sono fuoriclasse, ma farli giocare sarebbe stato a costo zero.
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