I papi senza Dio

I papi senza Dio
Venerdì 4 Novembre 2016, 09:40 - Ultimo agg. 20 Marzo, 13:43
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Il papa giovane – che fuma perché giovane – di Paolo Sorrentino: Pio XIII, nella serie tivù “The Young Pope”, dice di non credere in Dio, perché orfano e, quindi, non avendo nessuno sopra di sé si sente solo e sperduto. Il papa vecchio, di Marc Augé: Francesco (sì, quello vero in una trasfigurazione letteraria), ne “Le tre parole che cambiarono il mondo” (Raffaello Cortina Editore), dice che Dio non esiste. Le due tesi sembrano andare di pari passo anche se son partite da istinti diversi e da persone lontane. Sorrentino agisce in una luce da Caravaggio con innesti di surrealismo (nel complesso non convince), mentre Augé procede per paradossi echiani (di Eco, Umberto, non di Echelon, il grande orecchio) e si avvita. A parte la riscoperta cinematografica e letteraria del personaggio “papa” – in assenza di Dio – , ai due tentativi manca il soffio vitale e le invenzioni che c’erano in “Roma senza papa” di Guido Morselli; e manca, anche, la sottile eleganza nell’utilizzo della parola di Dio che c’era in “Renuntio Vobis” di Sergio Claudio Perroni. A scherzare col papa senza Dio: si perde sempre. 
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