Pietro Treccagnoli
L'Arcinapoletano
di

Napoli, impegno e fatica

Quartieri Spagnoli (foto di Sergio Siano)
Quartieri Spagnoli (foto di Sergio Siano)
di Pietro Treccagnoli
Giovedì 28 Luglio 2016, 17:23 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 10:04
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Ho chiesto a un giovane amico veneto di mia figlia, venuto a passare una settimana a Napoli per la prima volta, che impressione avesse avuto dalla città. La risposta è stata racchiusa in un aggettivo secco: «E' impegnativa». Mi è subito parsa una sintesi perfetta. Non è che non ci avessi mai pensato prima, soprattutto in certe giornate in cui devi sbatterti il doppio per ottenere la metà di quanto altrove si realizza con una naturalezza banale. Lo sforzo quotidiano è un abito pesante che portiamo addosso in ogni stagione, tanto da non avvertirne sempre il peso. Dobbiamo essere travolti dall'eccesso (e non è raro) per sentirci oppressi da un'ingiusta sindrome babelica e chiederci: «Che ci faccio qui? Perché sto ancora qui?».

Impegno, invece, serve impegno per questa città bella e dannata. Non è facile vivere a Napoli. Non puoi distrarti e devi acquisire immediatamente una disponibilità ad affrontare rischi e anarchie che altrove non sono ammesse. Impegnativa, Napoli è impegnativa. Questo aggettivo può anche essere letto come faticosa: vivere e lottare a Napoli, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, è faticoso. Eppure basterebbe leggere sempre e solo in positivo l'aggettivo e impegnarsi davvero, eliminando la fatica. 
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