Bali, il viaggio continua. Una tappa obbligata per i turisti di ogni nazionalità è certamente la foresta delle scimmie, un tratto di giungla che sopravvive proprio al centro di Ubud, una delle città più vivaci dell'isola.
Dunque, la foresta delle scimmie: ce ne sono di tutte le dimensioni e tutte sono ugualmente dispettose, pronte a portare via ai turisti occhiali, zainetti e tutto quello che si trovano a portata di mano, ma anche disponibili (come si vede dal video) a farsi toccare ed accarezzare, soprattutto in cambio di qualche banana. Particolarmente divertente vederle tuffare nelle vasche che si trovano all'interno della foresta. Entusiasti, evidentemente, i bambini.
Ma a Bali sono da non perdere anche i templi: se ne contano ventimila, Io ne ho visitati tre. Il Tempio Madre (Besakih), il Tanath Loth e il pura Tirta Empul. Il primo è in realtà un a sorta di cittadella composta da ben 23 luoghi sacri (il principale è il Pura Penataran Agung) uniti, purtroppo, da rapidissime scalinate.
La Lonely Planet definisce il Besakih una trappola per turisti e mette in guardia dalle continue offerte delle guide locali. In realtà il biglietto di ingresso prevede anche la salita verso il tempio in motocicletta e l'ausilio di una guida. Naturalmente alla fine è praticamente d'obbligo una mancia. Io ho rinunciato al tutto (chi pensa che a Napoli i motociclisti siano scatenati non ha idea di cosa sia o capaci a Bali) e non ho avuto alcun fastidio. E il monumento é da vedere. Stesso discorso per il Tanath Loth dove turisti e balinesi si affollano per godere dello straordinario tramonto. Nel tardo pomeriggio la spiaggia dalla quale si ammira il tempio (immerso nell'acqua ma raggiungibile a piedi anche se non visitabile per chi non é di religione indú) si affolla, ma l'atmosfera è piacevole. Vedere decine e decine di persone (Con il burqua, in costume, in jeans o con il sari) con lo sguardo fisso all'orizzonte e la macchina fotografica impugnata è uno spettacolo nello spettacolo.
Il Tirta Empul è il tempio della purificazione. È costruito intorno a una fonte sacra (una sorta di Lourdes degli induisti) e tutti si tuffano nelle vasche che si trovano all'interno. Le guide forniscono i sarong, praticamente dei parei, e le offerte votive (cestini con fiori e altri oggetti a me sconosciuti) e anche molti occidentali non si perdono l'immersione. Un ultima nota: Bali è molto trafficata (C'e chi racconta di aver trascorso giornate intere in auto) quindi una scelta saggia é evitare i taxi e affidarsi a un conducente pagato a giornata (costa tra i 40 e i 50 euro)
Il resto alla prossima puntata.
Chi vuole notizie più dettagliate può scrivermi all'indirizzo email dani.decrescenzo@gmail.com. La. risposta arriverà, ma non a strettissimo giro. Per il momento ho appuntamento con una tartaruga per la nuotata quotidiana.
VediNapoli e poi....Bali. Tra scimmie e templi
Domenica 24 Settembre 2017, 16:08
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