Billy come Angelo, torturato e impiccato a Vibo Valentia

Billy come Angelo, torturato e impiccato a Vibo Valentia
Sabato 5 Agosto 2017, 13:07
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«Billy era la mascotte di Zungrì, comune calabrese in provincia di Vibo Valentia. Era accudito con amore dai proprietari di un bar, era un eterno cucciolone, cane di quartiere amato da tutti ma non«dal branco criminale – commenta Piera Rosati, presidente nazionale LNDC – che lo ha avvicinato e con brutale accanimento lo ha torturato e giustiziato per noia, impiccandolo. Una fine che grida giustizia, nonostante nessuno abbia visto, sentito, intuito. Nessun indizio, nella Calabria dove l’omertà conta più del rispetto della vita. Basterebbe – commenta ancora Rosati, che davvero chi uccide con crudeltà e senza motivo, come recita l'art. 544-bis del codice penale, finisse almeno in galera per 2 anni, peraltro una sciocchezza per un assassinio in piena regola. Ma poi ci sono le attenuanti, c’è lo sconto di pena se incensurati, la messa in prova e magari tutto finisce in niente».

«Ancora una volta ci scontriamo con una pena sproporzionata al ribasso con la gravità del reato commesso. Il livello di incrudelimento infatti sta salendo di qualità, ma d’altra parte dobbiamo pensare che qualche mese fa un giornale locale definì una bravata l’uccisione di animali figuranti in un presepe. Lega Nazionale per la Difesa del Cane, chiede che il Parlamento ripensi con urgenza alle pene, inasprendole, anziché trovare anche il tempo per discutere della depenalizzazione dei reati a danno degli animali. L’esito è questo: uccidere con serialità, tanto anche chi rappresenta lo Stato pensa siano solo bravate. Invitiamo pertanto l’amministrazione comunale a proseguire nell’azione di denuncia intrapresa in prima persona dal sindaco, e ci affiancheremo a loro nel momento in cui sarà possibile perseguire per vie legali, si spera quanto prima, i criminali che hanno tolto la vita a Billy, l’angelo di Zungrì». 
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