Falsi incidenti stradali per truffare
le assicurazioni: denunciati in 200

Carabinieri di San Luca
Carabinieri di San Luca
di Serafina Morelli
Giovedì 16 Marzo 2017, 11:57 - Ultimo agg. 13:01
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LOCRI - Finti tamponamenti, coniugi che si investono a vicenda, un uomo che rimane coinvolto addirittura in 94 sinistri, una “sfortunata” società proprietaria di auto implicata in due anni in circa 240 infortuni. Avevano studiato tutto nei minimi particolari al fine di truffare le compagnie assicurative simulando incidenti stradali. Oltre 100 le polizze contraffatte, 70 i sinistri artefatti e più di duecento le persone denunciate: tutte residenti nella Locride e ritenute responsabili a vario titolo di falsa testimonianza, falsità ideologica, fraudolento danneggiamento di beni assicurati, sostituzione di persona, riciclaggio di autovetture ed altro.
 


Nessun dettaglio sembrava sfuggire agli indagati: discutevano delle dichiarazioni mendaci che le persone coinvolte negli incidenti stradali avrebbero dovuto rendere in caso di testimonianza, le parti di veicoli da danneggiare per indurre in errore i periti assicurativi e le accortezze da adottare al fine di far risultare veritieri i sinistri denunciati, la simulazione di danni fisici da dichiarare durante le visite mediche al pronto soccorso dell’ospedale di Locri. Avevano pensato pure alle aree da evitare per le telecamere di videosorveglianza e al coinvolgimento di avvocati, medici e periti assicurativi, tutti complici della truffa. Alcuni legali, anche all'insaputa di ignari malcapitati a carico dei quali producevano false procure speciali e false dichiarazioni testimoniali recanti firme apocrife, incassavano direttamente le somme elargite dalle compagnie assicurative a titolo risarcitorio.
 
Un’indagine, “Car Crash”, durata tre anni e svolta dai Carabinieri di San Luca grazie anche al supporto dell’Interpol. Alcuni veicoli infatti venivano “riciclati” dalla Germania, paese nel quale era poi previsto il reimpiego di cospicui proventi illeciti in bar e ristoranti, o utilizzavano targhe tedesche per i  veicoli da coinvolgere nei falsi incidenti oltre a far risultare testimoni o vittime di sinistri persone residenti all’estero.

Gli indagati danneggiavano personalmente le autovetture o sostituivano parti integre con pezzi danneggiati in modo da far apparire compatibili i danni denunciati durante le perizie alle quali venivano sottoposti, ideavano più sinistri con la stessa autovettura effettuando poi vari passaggi di proprietà e immatricolazioni grazie a documentazione contraffatta.

Ma alla fine sono emerse troppe incongruenze. Richieste risarcitorie poco credibili o addirittura una bambina di cinque anni è risultata investita per ben due volte dai genitori nel corso di un anno. Due coniugi hanno dichiarato di essersi fatti male a vicenda in due occasioni, richiedendo successivamente 30mila euro per i danni causati dalla moglie al marito e 20mila euro per quelli cagionati dal marito alla donna. Il danno complessivo accertato per le compagnie assicurative ammonta a 800mila euro. 
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