'Ndrangheta, mani sui fondi Ue:
9 arresti in Calabria: politici e imprenditori

'Ndrangheta, mani sui fondi Ue: 9 arresti in Calabria: politici e imprenditori
Giovedì 2 Febbraio 2017, 08:45 - Ultimo agg. 22:26
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Esponenti politici, imprenditori e amministratori pubblici della Regione Calabria, nonché due soggetti contigui alla cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia): questi i novi destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per minaccia ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione, peculato e abuso d'ufficio. Tra gli arresti anche l'ex assessore al Lavoro della Regione Calabria, Nazareno Salerno.

Le indagini hanno documentato l'ingerenza mafiosa della potente cosca 'ndranghetista dei Mancuso nella gestione dei fondi della Comunità europea diretti al sostegno economico di nuclei familiari in difficoltà. In corso di esecuzione anche un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 2 milioni di euro.

In particolare, l'attività ha accertato l'esistenza di un comitato d'affari che distraeva i finanziamenti comunitari vincolati al progetto regionale 'Credito sociale' indirizzandoli su conti correnti di società private, anche all'estero. Il provvedimento viene eseguito in queste ore dal Ros unitamente al Comando provinciale Carabinieri di Catanzaro e a quello della Guardia di finanza di Vibo Valentia, ed è stato emesso su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. I particolari dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro.

Tra gli arrestati anche l'ex presidente della fondazione Calabria Etica Pasqualino Ruberto, consigliere comunale a Lamezia Terme, e l'ex direttore generale del dipartimento lavoro della Regione Vincenzo Caserta. Calabria Etica è un ente in house della Regione per progetti di assistenza alle famiglie disagiate. Ruberto - che si è candidato a sindaco di Lamezia in occasione delle consultazioni comunali del giugno del 2015 con il sostegno di cinque liste civiche e di Fdi-An - è stato indagato dalla Procura di Catanzaro, in un'altra inchiesta, anche per presunte irregolarità nelle assunzioni fatte all'Ente.

Per lui e per altre 11 persone è già stato chiesto il rinvio a giudizio.
Nominato nel 2010 dall'allora Giunta regionale di centrodestra, Ruberto è stato dichiarato decaduto nel 2015 e sostituito con un commissario. Tra i destinatari dei provvedimenti figurano anche Avolio Castelli, un avvocato; l'intermediario finanziario Bruno Dellamotta, allo stato irreperibile; Gianfranco Ferrante, ritenuto contiguo alla cosca Mancuso; Ortensio Marano, amministratore della società finanziaria Cooperfin; Vincenzo Spasari, ritenuto contiguo alla cosca Mancuso; Claudio Isola, indicato come contiguo alla cosca Mancuso di Limbadi e che ha lavorato per un certo periodo nella struttura speciale del dipartimento Lavoro della Regione Calabria.
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