Appalti truccati all'Asl di Caserta, Bassolino testimone al processo

Antonio Bassolino
Antonio Bassolino
di Mary Liguori
Venerdì 12 Febbraio 2016, 16:49 - Ultimo agg. 20:36
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Antonio Bassolino è stato ascoltato in qualità di teste della difesa, questa mattina, nel processo sui presunti appalti truccati all'Asl di Caserta, in dibattimento al tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

L'ex governatore, interrogato prima dall'avvocato Virginio Marino, difensore dell'ex dg dell'Asl, Alfonso Francesco Bottino, e poi dal sostituto procuratore Antimafia, Luigi Landolfi, ha ricostruito i passaggi fondamentali della nomina di Bottino alla carica di direttore.

"L'iter fu seguito come da prassi dagli uffici dell'assessorato alla Sanità, retto in quel periodo da Rosalba Tufano", ha detto l'ex governatore della Regione Campania.
"Se durante la procedura gli uffici avessero rilevato qualche incongruenza lo avrebbero comunicato alla giunta, ma ciò non avvenne, pertanto ritengo che l'iter fu assolutamente legittimo, così come la proroga -  ha detto ancora Bassolino - avvenuta nel 2006 per effetto della legge sul risparmio delle spese sanitarie". L'istruzione di procedure per un nuovo affidamento, - ha spiegato - sarebbe stato più dispendioso e quindi in conflitto con le politiche del risparmio". "In quella fase - ha concluso Bassolino - l'assessore regionale alla Sanità era Angelo Montemarano".

Nel processo in questione, la Dda di Napoli contesta a Bottino (difeso oltre che dall'avvocato Marino anche da Francesco Carotenuto) e Angelo Grillo (l'imprenditore ritenuto colluso con il clan Belforte) la corruzione in
concorso, ad Angelo Polverino (avvocato Vittorio Giaquinto) la turbativa d'asta, a Lazzaro Luce (avvocato Giuseppe Stellato) la corruzione e la turbativa.

Nella lista della difesa compariva anche il nome di Stefano Caldoro, la difesa ha però rinunciato alla testimonianza dell'ex governatore.
 
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