Bimbo dimenticato, indagini
sul Comune: «Mail ignorate»

Bimbo dimenticato, indagini sul Comune: «Mail ignorate»
di Mary Liguori
Venerdì 19 Luglio 2019, 07:00
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Prima l’ospedale, poi la Procura, a distanza di cinque ore, hanno chiarito di non avere responsabilità alcuna per il ritardo nella riconsegna del corpicino del piccolo David, morto dopo la nascita al «Sant’Anna e San Sebastiano» il 20 novembre scorso. Solo ieri Itohan, mamma del piccolo, si è recata finalmente in ospedale insieme al suo avvocato, Domenico Schiavo, e ha potuto vedere la salma del suo bimbo. Sono ora in corso le procedure che, finalmente, daranno una degna sepoltura al piccolo. La Procura e l’Istituto di Medicina legale, dicevamo, hanno chiarito, a mezzo nota stampa, di non avere responsabilità nel ritardo. Come precedentemente ricostruito da Il Mattino. Il magistrato dell’ufficio diretto da Maria Antonietta Troncone ha disposto e fatto eseguire l’autopsia tre giorni dopo il decesso. Quanto all’istituto di medicina legale, ha fatto sapere che, dopo l’autopsia, il Comune di Caserta è stato invitato via posta Pec a rintracciare la madre del bimbo affinché riprendesse la salma. Dalla Procura hanno confermato il tutto ricostruendo, in una lunga nota, i vari tentativi da parte dell’Istituto di ottenere collaborazione dagli uffici comunali di Caserta. Non una, non due, ma addirittura cinque volte l’ospedale ha scritto agli uffici del Municipio: la prima l’11 dicembre 2018, poi a seguire il 10 gennaio, il 7 febbraio, l’11 marzo e il 19 giugno: nessuna delle Pec - scrive il procuratore - ha avuto riscontro. Intanto Itohan aspettava, invano, di conoscere la verità sulla morte del figlio, per la quale i periti hanno stabilito che non ci fu colpa medica, e quindi di poterlo seppellire. Il nulla osta alla restituzione della salma fu firmato dal pm già il 23 novembre, tre giorni dopo il decesso. La mamma del piccolo David, convinta di non dover reclamare la salma, non ha mai chiesto aiuto neanche in Procura. Sporta la denuncia in questura, è rimasta inutilmente in attesa, perché dal Comune non c’è stato alcun interessamento a rintracciarla. E per questo aspetto potrebbero, ora, esserci delle conseguenze. E, sempre dalla Procura, c’è ferma volontà a evitare che di vicende di questo tipo non se ne verifichino altre. Il procuratore stipulerà un protocollo d’intesa per una migliore comunicazione tra gli enti, andando ben oltre il ruolo della magistratura, il cui compito in questi casi si conclude col nulla osta al rilascio della salma.
 
Gli uffici comunali che hanno ignorato le mail sono oggetto di accertamenti da parte della Procura. Ieri mattina, su delega del pm, i carabinieri hanno acquisito l’intero fascicolo, mail incluse, all’Istituto di medicina legale. E hanno stabilito con certezza che, dopo il nulla osta del pm Armando Bosso, firmato il 23 novembre 2018, come da prassi l’Istituto di Medicina Legale ha cercato di rintracciare la madre attraverso il Comune di residenza ma, per cinque volte, non ha ricevuto risposta. Tant’è che, come prevede la legge, a breve la salma del bimbo sarebbe stata sepolta al cimitero di Castel Volturno per liberare le celle frigorifero dell’obitorio. Ma, dopo la pubblicazione della storia, dopo otto mesi Itohan, la 36enne nigeriana madre del piccolo, ieri è stata in ospedale e ora partiranno le procedure per i funerali.
 
Lo stato di indigenza della ragazza, domestica per una famiglia di Caserta, non le consente di sopportare le spese per le esequie. Per questo il suo avvocato ha fatto partire l’istanza per l’accesso al servizio pubblico. Come legge prevede, dunque, la salma del piccolo sarà prelevata dall’obitorio da una ditta incaricata dal Comune e sarà sepolta nel cimitero di Caserta nelle tombe destinate ai meno abbienti. Sia per i cittadini italiani che per gli stranieri è infatti previsto il ricorso al funerale pubblico qualora non vi siano condizioni di agio economico. Per seppellire David ci vorranno dunque ancora alcuni giorni. Sempre che al Comune di Caserta non prendano altre sviste.
 
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