Botte dai banditi, contrordine del pm
Salma riesumata: disposta autopsia

Botte dai banditi, contrordine del pm Salma riesumata: disposta autopsia
di Mary Liguori
Sabato 15 Ottobre 2016, 09:15 - Ultimo agg. 10:45
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Riesumato il corpo di Concetta Alberico: ci sarà l’autopsia. Il contrordine è partito ieri dalla procura di Santa Maria Capua Vetere. Un giorno dopo i funerali della donna picchiata da due rapinatori a Ferragosto e morta dopo due mesi in ospedale, il pm Sabrina Fornaro, a sorpresa, ha disposto la riesumazione della salma della pensionata e l’esame autoptico che verrà eseguito giovedì 20 ottobre all’istituto di medicina legale di Caserta. 

Clamoroso dietrofront, dunque, che fa presagire scenari che all’indomani della morte di Concetta Alberico apparivano ovvi, ma che l’autorità giudiziaria sembrava aver deciso di non percorrere: stabilire se il decesso dell’anziana sia legato al pestaggio che ha subito e dal quale non si è mai più ripresa, oppure se sia morta per cause naturali. Non cade nel vuoto l’appello dei nipoti di Concetta Alberico che, insieme al sindaco Antonello Velardi, hanno chiesto a gran voce «giustizia» per la pensionata. I familiari della vittima, da queste colonne, si sono rivolti alla procura chiedendo chiarezza dopo che non era stato posto alcun nulla osta dall’autorità giudiziaria al seppellimento della salma. Ieri, il colpo di scena, con l’ordine di riesumare il corpo scattato il giorno dopo i funerali. 

L’inchiesta è a un punto cruciale: dall’esito dell’esame irripetibile in programma per giovedì dipendono le sorti dei due indagati, già in carcere, per la rapina e le percosse all’anziana donna. L’ex pugile Generoso De Sivo e Salvatore Palmiero furono arrestati dai carabinieri immediatamente dopo il raid. I militari del Norm di Marcianise, diretti dal tenente Paolo Perrone, li bloccarono mentre scappavano dall’appartamento di via Mascagni dove si erano introdotti, di notte, per racimolare soldi e gioielli. Mentre rovistavano nei cassetti della camera da letto, Concetta si svegliò e iniziò ad urlare; per zittirla, la presero a pugni in faccia. Poi la coppia si diede alla fuga, ma qualcuno aveva udito le urla disperate e chiamato i carabinieri mentre i due erano ancora in casa. Fu così possibile bloccarli in pochi minuti. Palmiero stava ancora scavalcando la recinzione della casa quando si vide addosso i militari. Una volta in caserma, fece il nome di De Sivo che fu fermato qualche ora dopo ma, all’indomani, il gip non ritenne sufficiente la chiamata in correità e non convalidò il fermo. I carabinieri successivamente raccolsero altri indizi e arrestarono di nuovo l’ex pugile. De Sivo, a settembre, è stato poi raggiunto in carcere anche da un’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso per conto del clan Letizia. 

A questo punto, per entrambi gli indagati la situazione potrebbe complicarsi. Per ora sono accusati di aver picchiato una donna di 83 anni per portarle via 50 euro e una fede nuziale. 
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