A quanto si è appreso, Cascella ha in particolare sostenuto di non essere a conoscenza di tangenti versate all'ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere Biagio Di Muro, al dirigente del settore Lavori pubblici Roberto Di Tommaso, e ad Alessandro Zagaria, l'imprenditore con un ruolo di intermediario nella vicenda che i magistrati ritengono «trait d'union» tra politici, amministratori e il clan dei Casalesi.
Tangenti per complessivi 100mila euro, secondo la quantificazione fatta dagli investigatori. Cascella ha anche negato di aver concorso nel realizzare la «provvista» attraverso l'emissione di false fatture. La difesa ha sottolineato, tra l'altro, che l'imprenditore viene chiamato in causa nella vicenda da intercettazioni telefoniche in cui lui non compare mai ma vi si fa riferimento solo indirettamente.