Campania, Sanità a doppia velocità ecco le eccellenze

Campania, Sanità a doppia velocità ecco le eccellenze
di Ettore Mautone
Lunedì 19 Dicembre 2016, 08:44 - Ultimo agg. 09:01
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Esiti e performance, voti bassi ma anche eccellenze per la Sanità sotto esame nel Piano esiti dell'Agenas. Sono 1.371 gli ospedali italiani posti ai raggi X dall'Agenzia nazionale del ministero della Salute che, nella versione 2016, arricchisce il cruscotto annuo dei parametri di qualità messi sotto osservazione da nuove unità di misura e grafici utili a stilare la mappa della qualità del nostro Sistema sanitario. Non si tratta di pagelle ma di un utile strumento per orientare e correggere parametri che inficiano l'efficienza e l'efficacia di un ospedale pubblico o privato che sia e per valorizzare ciò che invece funziona e garantisce la salute dei cittadini. Sotto i riflettori ci sono carenze e aree di eccellenza, luci e ombre, che si alternano in un mosaico che trova spiegazioni in decine di variabili. Non ultima la modalità di compilazione delle schede di dimissioni ospedaliere (Sdo). Una verifica in cui conta anche lo stato di salute di partenza del paziente e la selezione di casi tra strutture che effettuano solo attività programmate e quelle che invece accolgono i malati più gravi che accedono alle corsie tramite i pronto soccorso e la rete del 118. Ciò renderebbe conto, almeno in parte, delle performance più basse in alcune aree cliniche come la grande chirurgia, Ictus e infarti, registrate proprio nei grandi ospedali di alta specializzazione rispetto agli esiti di piccoli ospedali periferici.

In questo quadro di complessa decifrazione, di cui abbiamo già pubblicato le principali aree critiche ospedaliere campane, emergono anche alcune indiscusse eccellenze. Nel cruscotto elaborato dall'Agenas, in questo caso al posto del bollino rosso e arancione (attribuiti alle performance più basse) ci sono bollini verdi e giallo per le eccellenze.

In Campania il bollino verde lo ritroviamo nell'azienda dei Colli, al Monaldi, per le attività nell'ambito dell'area respiratoria con il 25,2% di performance molto alte che testimoniano la storica vocazione dell'ospedale collinare di Napoli. Al Cardarelli invece è la Chirurgia oncologia a registrare esiti ottimi di attività. Per il Rummo di Benevento la bassa incidenza di cesarei nell'area gravidanza e parto consente di raggiungere in questo settore il semaforo verde dell'eccellenza. Passiamo al Moscati di Avellino: qui il 6,7% delle procedure di chirurgia oncologica sono ottime ma tutta larea è ben posizionata nella classifica degli ospedali campani. Buoni esiti si registrano anche nell'area respiratoria. A Caserta il San Sebastiano, oltre che nell'area delle gravidanze (Qui si privilegia il parto naturale in buona percentuale), c'è l'area del Sistema nervoso (neurologia, neurochirurgia e interventistica vascolare) che registra performance molto alte.

Al Policlinico Federico II invece, a emergere, secondo i dati Agenas, sono la Chirurgia oncologia (procedure di eccellenza) e le procedure nell'area del sistema nervoso (performance buone). Ad eccellere nell'area dell'interventistica cardiovascolare è invece il Ruggi di Salerno che sebbene raccolga un bollino giallo complessivo (buone performance) trova il verde, e dunque la piena eccellenza, in più di un parametro. Ad esempio per il volume di ricoveri per la rivascolarizzazione degli arti inferiori (arteriopatia ostruttiva) è al 17° posto, prima in Campania, con 86 casi trattati nel 2015. Così anche per i casi di aneurisma dell'Aorta addominale dove è al 14° posto con 286 pazienti. Notevole anche il dato sulle rivascolarizzazioni carotidee del dipartimento cuore e del centro di Chirurgia vascolare ed endovascolare diretto da Giancarlo Accarino.

Ottime performance per il Ruggi anxche nella mortalità a 30 giorni per aneurismi non rotto dell'aorta addominale con un dato di 1,65, inferiore alla media nazionale grezza di 1,75. Un dato anche con l'aggiustamento statistico previsto dall'Agenas sale poco oltre la media nazionale. E qui va segnalata l'ottima performance tra le aziende campane di due Case di cura, peraltro le uniche due dotate di pronto soccorso, Villa dei fiori di Acerra e Pienta Grande di Castelvolturno rispettivamente con 0 mortalità su 79 procedure eseguite e 1,65 su 120 interventi fatti. Le buone performance delle strutture accreditate si registrano anche per la mortalità a 30 giorni dell'ictus ischemico (media italiana 12,07) dove primeggiano il Maugeri di Telese Terme con 1,99 (centro di riabilitazione post acuzie) e il Clinic center: 3,21 (entrambi però centri di riabilitazione post acuzie), Pineta Grande (4,85), il San Sebastiano di Caserta (8,56) 107) Ariano irpino 9,25 (centro di riabilitazione post acuzie) e quindi il Ruggi (11,86). Sull'infarto
miocardico acuto, sempre relativamente alla mortalità a 30 giorni, rispetto a una media italiana di 9,03 il migliore risultato in Campania lo registra Frattamaggiore con 1,63 però n in collaborazione con Monaldi e Policlinico), quindi San Michele di Maddaloni (3,05),

Villa Betania (3,27), Santa Lucia S. G. Vesuviano (4,16), Ariano Irpino (4,64) il Fatebenefratelli di Benevento (4,93), Oliveto Citra (5,18), Pozzuoli (5,26), San Giov. Bosco (5,32), San Paolo (7,26), Villa Dei Fiori di Acerra (7,53), Pineta Grande (8,6), olla (8,7) e Moscati di Avellino (8,8). Dati da leggere in controluce rispetto alla complessità media dei casi trattati e della corretta compilazione delle Schede di dimissione ospedaliera che probabilmente in alcune strutture viene curata con maggiore dovizia rendendo conto delle migliori performance registrate in piccoli ospedali rispetto a grandi aziende ospedaliere di alta specializzazione.