Alcuni detenuti hanno inoltre lavorato nel Casertano nei Comuni di Sparanise e Francolise e al Convento di Casanova di Carinola, altri alla Camera di Commercio di Napoli. Il progetto è davvero importante anche per far cambiare mentalità alle persone, e poi non costa nulla agli enti coinvolti, che devono pagare solo l'assicurazione contro gli infortuni e il trasporto dei detenuti, che vanno presi dal carcere la mattina e riaccompagnati nel pomeriggio». «Hanno fatto un lavoro importante - ha spiegato il funzionario responsabile del Parco, Leonardo Ancona - tagliando l'erbacce e rimuovendo i rami e l'enorme quantità di immondizia nei vialetti del Parco che costeggiano via Giannone (trafficata strada del centro di Caserta, ndr); purtroppo tanti casertani gettano i rifiuti, anche dall'esterno, nel Parco Reale, tanto che uno dei detenuti ha anche ripreso un cittadino che aveva appena buttato qualcosa. Dopo la pulizia sono riemerse tra l'altro alcune panchine e statue che erano ormai sommerse dalla vegetazione».
Il magistrato di sorveglianza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Marco Puglia, che ha approvato il progetto sovrintendendo a tutta la procedura, dice che «è stata un'iniziativa molto importante perché è un segno tangibile di sensibilità dello Stato verso queste persone.
Siamo a lavoro per chiudere un altro progetto sulla Reggia di Carditello che dovrebbe coinvolgere detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere».