Caserta, il killer dell'imprenditore sotto choc dal gip

Caserta, il killer dell'imprenditore sotto choc dal gip
di Biagio Salvati
Domenica 12 Aprile 2015, 14:33
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Brevi risposte, pochi dettagli sull'episodio e piccoli accenni di difesa senza entrare nei particolari della vicenda, peraltro già del tutto nota agli inquirenti. Mauro Biancardo, l'imprenditore di Casoria di 66 anni che giovedì pomeriggio ha ucciso il titolare di una ditta di San Nicola La Strada, Agostino Fiorito, 65 anni (dal quale pretendeva il saldo di un debito di 1.800 euro), ha accettato di rispondere all'interrogatorio di garanzia che si è svolto ieri nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, condotto dal gip Giuseppe Meccariello del tribunale sammaritano.

Alla presenza dei suoi difensori, i penalisti Carlo De Martino e Giuseppe Buongiorno del foro di Nocera Inferiore (Salerno), non ha però fornito particolari approfondimenti sull'episodio che lo ha visto autore del delitto, limitandosi a risposte di maniera tra qualche «non ricordo». Una circostanza, stando a quanto si è appreso dagli ambienti giudiziari, legata anche al suo attuale stato di confusione: sarebbe apparso sotto choc, ancora sconvolto e lui stesso provato da quello ha commesso in quel tragico pomeriggio di tre giorni fa, in una strada parallela di viale Carlo III. Il gip depositerà nelle prossime ore la decisione sulla convalida del fermo giudiziario mentre non si esclude l'emissione di un'ordinanza cautelare in carcere da parte del sostituto procuratore Giacomo Urbano, titolare del fascicolo giudiziario aperto dopo il delitto. Giovedì scorso, dopo aver assassinato Fiorito con la pistola che lo stesso omicida avrebbe detenuto legalmente, Biancardo si era dileguato dal luogo del delitto (lasciando lì la sua auto) vagando per circa quattro ore, fino al suo arresto avvenuto nei pressi di una piscina comunale di Casoria.



A carico di Biancardo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ipotizza il reato di omicidio volontario e detenzione di arma in luogo pubblico: la dinamica, anche grazie alle testimonianze del figlio della vittima e di alcune persone presenti alla lite, sembra essere già chiara agli inquirenti anche se gli atti completi saranno trasmessi al Tribunale del Riesame di Napoli al quale, molto probabilmente, ricorreranno i suoi difensori.



Biancardo, imprenditore nel settore del «movimento terra», non avrebbe precedenti penali e vantava quel debito da Fiorito per aver fornito i servizi della sua attività alla vittima. Quest'ultima stava eseguendo dei lavori di sistemazione per la fibra ottica quando Biancardo si è presentato una prima volta, giovedì mattina, per reclamare nuovamente quel debito. Da quel punto, la discussione e la tragedia, poi la fuga a piedi. Grazie alle dichiarazioni rese dal figlio di Fiorito, sebbene sotto choc dopo aver assistito alla lite e al delitto, gli investigatori sono riusciti a rintracciare l'assassino, ora rinchiuso da tre giorni nel carcere sammaritano. La morte di Fiorito ha sconvolto la comunità di San Nicola La Strada, ma anche a Casoria ha destato sorpresa la notizia che ha visto Biancardo autore di un reato grave come quello dell'omicidio.

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