Caserta, travolta e uccisa tra due treni:
identificata la vittima, passione runner

Caserta, travolta e uccisa tra due treni: identificata la vittima, passione runner
Martedì 16 Agosto 2016, 10:56 - Ultimo agg. 17 Agosto, 11:18
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È stata identificata la donna travolta da un treno, mentre attraversava i binari, nei pressi di Santa Maria Capua Vetere. Si tratta di Siham Laraaichi, marocchina, di 36 anni, originaria di Casablanca. La donna, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, è finita nella morsa di due treni.
 

 

Una morte orribile quella accertata ieri dagli agenti della Polfer. La donna, è emerso dalla ricostruzione, ha oltrepassato il passaggio al livello e si è incamminata verso la vicina stazione percorrendo lo stretto passaggio che intercorre tra i due binari. Il caso ha voluto che proprio in quel momento passassero due Eurostar che fanno la spola tra la Lecce e la capitale e che viaggiavano in direzioni opposte. Uno dei macchinisti ha suonato per attirare l'attenzione della ragazza che però non si è voltata perché era la sua attenzione era attirata dall'altro convoglio. Forse per questo si è pensato che la donna potesse avere le cuffie alle orecchie, che peraltro non sono state trovate. Accortasi del grave pericolo, la 36enne ha provato ad evitare uno dei treni sporgendosi verso l'altro che arrivava. È stata così agganciata dal predellino del treno Lecce-Roma che gli ha tranciato una gamba, quindi è stata travolta. Sul posto soccorritori e inquirenti hanno trovato la gamba a cinquanta metri dal corpo; il volto era completamente sfigurato. I poliziotti hanno poi trovato la carta di identità; la ragazza, single, viveva nei pressi della stazione. Al momento la Polfer sta provando a rintracciare parenti della 36enne. Sulla salma verrà effettuata autopsia.

La corsa era la sua vita, la sua passione ma anche il suo lavoro. Siham Laaraichi era venuta in Italia dal Marocco proprio per correre. Era forte, lo sapeva, e così in Campania ha fatto del podismo il suo lavoro diventando una delle atlete più forti, soprattutto nei diecimila. Una passione, quella del podismo, racconta Enrico Scarpone, il presidente della sua società podistica Il Laghetto, «che le consentiva anche di aiutare economicamente la sua famiglia a Casablanca». «In Marocco ci sono molti atleti forti e così Siham che stava con la nostra società da tre anni, aveva deciso di venire in Italia per sfruttare la sua forza e guadagnare con la corsa - racconta Scarpone - e ci era riuscita, era una delle atlete più forti. Quando non arrivava prima, si classificava seconda. La sua prossima gara? Il 18 se non ricordo male. Il suo sogno? Era quello di tornare nella sua Casablanca, con una tranquillità economica che avrebbe potuto rendere felice lei e la sua famiglia». «Ci mancherà e siamo rimasti senza fiato alla notizia - dice ancora Scarpone - Faceva i sacrifici per aiutare la sua famiglia, e il suo sogno era quello di ritornare da loro e di aiutare le sue sorelle e sua mamma, soprattutto dopo la morte del padre.
Era una campionessa, nello sport e anche nella vita».

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