Clan e sanità, Asl e ospedale di Caserta parte civile nel maxi processo

Clan e sanità, Asl e ospedale di Caserta parte civile nel maxi processo
Martedì 24 Novembre 2015, 20:10
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CASERTA - Asl e Ospedale «Sant’Anna e San Sebastiano» di Caserta si sono costituiti parte civile al processo che vede imputati imprenditori che hanno ottenuto o cercato di ottenere appalti all’ospedale di Caserta. Ieri, i magistrati del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, durante la prima udienza a carico di 20 persone, hanno approvato la costituzione come parte lesa dell’Asl, accogliendo l’istanza presentata dai legali dell’Azienda Sanitaria Locale già diversi mesi fa, e hanno però valutato, durante una camera di consiglio, se accogliere l’istanza degli avvocati dell’amministrazione ospedaliera di Caserta in seguito a un dissenso avanzato dall’avvocato Giuseppe Stellato. Alla fine, anche l’ospedale sarà parte lesa nel processo. L’accusa, a vario titolo, per gli imputati è quella di aver ottenuto appalti in ospedale grazie ai contatti con Franco Zagaria, cognato del boss Michele Zagaria deceduto all’indomani della cattura del capoclan. In aula, ieri, è comparsa anche la sorella del boss Michele Zagaria, Elvira. Magrissima e vestita di nero, la donna ha assistito in silenzio a tutte le fasi della prima udienza.

Proprio lei è accusata di essere il «gancio» tra l’ospedale e Remo D’Amico, l’uomo che avrebbe gestito i rapporti con i dirigenti dell’ospedale per ottenere appalti. La prima udienza si è svolta in un’aula di tribunale affollata.



Il processo è l’approdo finale per valutare le prove raccolte a carico di Elvira Zagaria e D’Amico, ma anche di Antonio Magliulo, Raffaele Donciglio, Bartolomeo Festa, Vincenzo Cangiano, Orlando Cesarini (fratello dell’ex sindaco – anni 80 – di Piedimonte Matese Luigi), Domenico Ferraiuolo (ex segretario del partito democratico di Piedimonte Matese), Gabriele D’Antonio, Luigi Iannone; Nel gennaio scorso finirono ai domiciliari anche l’ex direttore generale Francesco Bottino, Salvatore Cioffi, Antonio Della Mura, Roberto Franchini, l’ex direttore amministrativo dell’Asl Caserta Giuseppe Gasparin, Mario Palombi, l’ex politico del Pdl ed ex consigliere regionale Angelo Polverino, Giuseppe Porpora e, infine, i dipendenti dell’ospedale Rocco Ranfone, Antonio Maddaloni (figlio dell’ex vice prefetto di Caserta Paolino Maddaloni) Paolo Martino, Giuseppe Raucci, Nicola Frese e Umberto Signoriello, che è stato anche assessore all’urbanistica della giunta di Maddaloni guidata da Antonio Cerreto.



La prossima udienza è prevista lunedì e i legali difensori degli imputati sono decisi a dimostrare l’estraneità dei loro assistiti da tutti i fatti contestati. Operazione difficile. Da abbattere e smentire ci sono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia del clan Mallardo, come Giuliano Pirozzi.

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