«Consigliere finte prostitute? Non è stato uno spot politico»

«Consigliere finte prostitute? Non è stato uno spot politico»
di ​Aldo Balestra
Lunedì 26 Gennaio 2015, 10:57 - Ultimo agg. 10:58
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«Adesso spero che ci stiano davvero a sentire, e si possa mettere in campo una serie di misure utili per migliorare, in tempi brevi, il controllo del territorio a Castel Volturno. L’effetto mediatico, già ieri, è stato enorme, ma so bene che uno spot tv, per quanto coraggioso e provocatorio, non basta per fare i fatti».

Dimitri Russo, 43 anni, sindaco di Castel Volturno, area Pd ma senza tessera, ha visto il suo disastrato comune casertano («il marciapiede più frequentato d’Italia, nella città più contraddittoria del mondo», l’ha definito), invaso di domenica da inviati della maggiori testate tv e della carta stampata.

Ha fatto parlare l’Italia la sua iniziativa, raccontata ieri da «Il Mattino», di convincere due giovani consigliere comunali a vestire per un giorno i panni delle prostitute, delle decine di ragazze dell’est ed africane che ogni giorno «battono» sulla pericolosissima strada Domiziana.

Anastasia e Stefania, insegnante la prima, titolare con la famiglia di un negozio la seconda, entrambe della «squadra» di Russo, ammiccano, gonne cortissime, tacchi a spillo e trucco pesante. I clienti (veri) abboccano. A questo punto, anche questo ripreso dalle telecamere, l’intervento del sindaco in fascia tricolore: per provocazione illustra ai clienti come fare raccolta differenziata dei rifiuti dopo rapporti sessuali con le prostitute. Duecento metri dopo gli stessi automobilisti vengono bloccati e multati dai vigili, per violazione di un’ordinanza che punisce i comportamenti di chi crea pericolo sulla Domiziana e si ferma con prostitute.

Pensa di aver fatto davvero cosa buona e giusta, sindaco Russo?

«Ricorda cosa le avevo detto ieri? Mi sono dato uno schiaffo sul volto, e l’ho dato allo Stato sopra di me. So bene che qualcuno potrà equivocare. Noi abbiamo messo la faccia in questa vicenda, siamo qui a dire: vedete? Questo accade ogni giorno a Castel Volturno. Aiutateci, ma meglio di come s’è fatto sino ad oggi. Altrimenti non ne usciamo».

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