Corso Giannone: Reggia batte Comune sulla qualificazione

Facciata dell'antica scuola media non transennata

Corso Giannone
Corso Giannone
di Frranco Tontoli
Lunedì 8 Gennaio 2024, 08:15 - Ultimo agg. 13:29
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i Il restauro della cancellata di recinzione del parco reale al confine con corso Giannone è arrivato a pochissimi metri dall'arrivo all'attuale ingresso, si va rifinendo l'emiciclo dirimpettaio della chiesa di Sant'Antonio, già si intravvedono le mura restituite all'originario colore, il cancello ringiovanito dalla ruggine, via i graffiti, sarà il nuovo ingresso al polmone di clorofilla con servizi di accoglienza e biglietteria. Dopo anni si concretizza la riqualificazione della lunga cancellata, riacquista eleganza la lunga via di collegamento tra piazza Vanvitelli e le frazioni di Sala, Briano e San Leucio. La direzione della Reggia ha fatto la sua parte per la riqualificazione del percorso di indirizzo dei turisti con lo spostamento dell'ingresso e biglietteria al parco continua a non trovare analogo trattamento da parte del Comune. Più volte e non soltanto da questa amministrazione comunale era stata sollecitata collaborazione, attivazione di sinergie con l'amministrazione della Reggia per contribuire al decoro della città che continua ad esibire precarietà e degrado.

Al corso Giannone, percorso da piazza Vanvitelli e dalla casa comunale, a due passi dal Palazzo del Governo con Prefettura e Questura, sulla sinistra le scuole elementari "De Amicis" nell'edificio dalla facciata di grande decoro, di fronte, malamente recintata, l'area su cui insisteva un edificio abbattuto da un ventennio, i resti riportano alle immagini di una città bombardata, lo "sgarrupo" affacciato su vegetazione spontanea che con la buona stagione si affaccia oltre la recinzione.

Non si può non chiamare in causa per dedicare la dovuta attenzione a questa sconcezza gli assessori Domenico Maietta, architetto, titolare delle deleghe all'Urbanistica e Rigenerazione urbana della città e Emilianna Credentino titolare anche delle deleghe alla Vivibilità e Decoro urbano. Ricorrenti i rimandi ai piani urbanistici, la catena dei desideri dura da decenni e non riguardano soltanto la sconcezza di corso Giannone, su questa si punta per l'ennesima volta il dito per il contrasto tra la riqualificazione della cancellata quasi ultimata e il contraltare di sciatteria che resta inosservata. Ci sono segnalazioni di guasti da sanare cui è impossibile corrispondere da parte del Comune per la situazione finanziaria deficitaria; ma quali spese si hanno da affrontare nella ingiunzione ai privati proprietari di quest'area abbandonata a ripristinare la perduta decenza? C'è mai stata richiesta di autorizzazioni a ricostruire il complesso abbattuto? Dove le inadempienze, dalla parte dei proprietari, di imprenditori o dei servizi comunali competenti?

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Un secondo bubbone lo si trova più avanti e sempre sulla destra, siamo alla facciata dell'istituto "Pietro Giannone", era un edificio conventuale, per decenni sede del liceo classico trasferito ala vigilia degli anni Settanta all'interno, poi della scuola media. Necessità, negli anni, di miglioramenti e adeguamenti strutturali, riqualificazione della facciata compresa. Il Comune appalta i lavori, soliti contenziosi sulla gara di affidamento, carte bollate incrociate davanti al Tar, si arriva a decisioni, si dà avvio ai lavori e il tabellone visibile oltre la recinzione dice: "avvio dei lavori il 16 novembre 2022; durata dei lavori 364 giorni", un anno, quindi, e il termine è scaduto il 16 novembre 2023 e la facciata, come il resto della ristrutturazione interna, è ben lontana dall'essere completata. C'è lavoro da fare, a un tavolo di servizi ci si aspetta di sapere impegnati più assessori, oltre ai due citati, anche quelli alla Pubblica istruzione e ai Lavori pubblici per recuperare il tempo perduto e limitare la sconfitta con la direzione della Reggia nella corsa alla riqualificazione di corso Giannone. 

 

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