Delitto di Maria Antonietta, nuovi sospettati nella lista della Procura

Delitto di Maria Antonietta, nuovi sospettati nella lista della Procura
di ​Biagio Salvati
Mercoledì 29 Giugno 2016, 08:23 - Ultimo agg. 11:08
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Potrebbero esserci nuovi sviluppi sul delitto della cinquantenne di Santa Maria Capua Vetere Antonietta Afieri, la donna scomparsa nel giugno di tre anni fa, il cui cadavere in avanzato stato di decomposizione fu poi rinvenuto il successivo mese di settembre sotto le traversine di un binario morto della stazione ferroviaria a pochi passi dalla sua abitazione. Stando ad alcuni indiscrezioni, la Procura – che aveva chiuso il caso con un’archiviazione dopo le risposte del Dna su tre indagati – avrebbe sentito nei giorni scorsi alcune persone informate sui fatti per approfondire ulteriormente la vicenda giudiziaria. Tra le persone informate sui fatti, ci sarebbero stretti parenti della donna o comunque gravitanti nel nucleo familiare. 

La decisione del pubblico ministero potrebbe essere legata all’opposizione avanzata dai legali delle parti offese, gli avvocati Natalina Mastellone e Giuseppe Cipullo, a seguito dell’udienza dello scorso gennaio durante la quale fu chiesto al gip di sentire alcuni familiari evidenziando che la vicenda ha portato ad un altro delitto. In particolare, quello di Annamaria Sales, la donna uccisa proprio dal figlio della Afieri perché ritenuta dal giovane depositaria di alcune circostanze mai dichiarate agli inquirenti. Durante la complicata istruttoria, gli 007 del Ris dei carabinieri – nella fase dell’incidente probatorio davanti al gip Giuseppe Meccariello – depositarono le le relazioni sugli accertamenti cosiddetti «tecnici irripetibili». Esami risultati difficili (non fu possibile eseguire l’esame dattiloscopico sui resti della donna) che esclusero – per quanto riguarda tutti gli altri accertamenti – presenza di tracce biologiche sia sui reperti appartenenti alla donna, che sugli stessi oggetti sequestrati agli indagati (auto, bicicletta, un pugnale) dove emersero esclusivamente tracce degli stessi indagati. 
Sotto inchiesta finirono un macellaio di San Prisco, un radiotecnico di Santa Maria Capua Vetere ed il figlio di quest’ultimo che porta un diverso cognome. Impegnati nella difesa. L’indagine è a cura dei sostituti procuratori Carlo Fucci e Gerardina Cozzolino mentre il gup che dovrà decidere sull’opposizione è il giudice Corinna Forte. Tra Impegnati, nel procedimento, gli avvocati Nicola Garofalo, Giuseppe Stellato e Pietro Romano.
 
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