«Sicurezza», la rabbia blocca la Domiziana

domiziana protesta
domiziana protesta
di Pierluigi Benvenuti
Lunedì 24 Ottobre 2016, 09:26
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CASERTA - Non si sono fatti scoraggiare neanche dalla pioggia e dalla temperatura rigida. Hanno sfilato sulla Domitiana, nelle prime ore di una grigia mattina domenicale. Dalla rotonda di Pescopagano fino all’incrocio con il torrente Agnena, hanno urlato i loro slogan, esibito gli striscioni ed indossato letteralmente, come uomini sandwich, i cartelli con le loro rivendicazioni. 
Hanno chiesto rispetto e servizi, «perché non siamo cittadini di serie B», invocato l’intervento del prefetto di Caserta. Un lungo corteo fatto di donne, uomini, tanti bambini, con fischietti e bandiere tricolori, in marcia per manifestare il disagio di vivere nelle periferie di Castel Volturno e Mondragone. Un centinaio di residenti di Pescopagano e Bagnara sono scesi in strada ieri mattina per «dire basta allo stato di degrado e abbandono del territorio». Hanno rappresentato le proprie istanze alle autorità presenti. L’ordine e la sicurezza pubblici, la preoccupazione per i tanti furti nelle loro abitazioni, la mancanza d’illuminazione pubblica, le strade piene di buche, la mancanza di fognatura, l’erosione della costa, i cumuli di rifiuti abbandonati un po’ ovunque sul territorio, le inefficienze nella raccolta differenziata, l’assenza di un istituto scolastico, di uffici comunali, di una guardia medica. È lungo l’elenco dei problemi esposti dai manifestanti ai sindaci Giovanni Schiappa e Dimitri Russo. «Ho distrutto due macchine nelle buche delle strade. Quando piove non possiamo uscire di casa per i fiumi d’acqua nelle strade», ha detto uno di loro. «Lavoro a Napoli. Non posso stare col pensiero costante che qualcuno entri nella mia abitazione», gli ha fatto eco un altro. «Occorre una maggiore presenza delle forze dell’ordine. Devono entrare dentro Pescopagano e non fermarsi alla rotonda», hanno chiesto tutti. 
Altro tema scottante, l’immigrazione. «No agli extracomunitari clandestini. Sì ai regolari», si leggeva su di uno striscione portato da alcuni immigrati. Tutto è filato liscio. 
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