Ex manicomio e ospedale di Aversa: ecco i cortili-discarica

Maddalena, previsto un centro di riabilitazione ma la struttura è una discarica

Ex manicomio e ospedale ecco i "cortili-discarica"
Ex manicomio e ospedale ecco i "cortili-discarica"
di Nicola Rosselli
Venerdì 1 Dicembre 2023, 08:23 - Ultimo agg. 11:45
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L'ospedale San Giuseppe Moscati e l'ex ospedale psichiatrico Santa Maria Maddalena di Aversa rischiano di trasformarsi in delle discariche. Ancora una volta, una denuncia sulla disastrosa situazione ambientale in cui versa la città normanna viene dall'associazione "Stop allo scempio ambientale ovunque" che, nel percorso che porterà al presidio di protesta del prossimo 5 dicembre in Piazza Municipio, sta monitorando il territorio cittadino.

«Ci siamo documentati - spiega una nota ambientalista - anche sulla situazione ambientale e sanitaria all'ospedale Moscati, all'Asl e nell'area dell'ex manicomio "la Maddalena". Vi è una bomba ecologica ovunque e una situazione pericolosa non solo per la salute e la sicurezza dei lavoratori impiegati nella raccolta dei rifiuti, ma soprattutto per la sicurezza e la salute pubblica dei cittadini per le discariche trovate nelle due strutture sanitarie e nella mega-discarica abusiva nella Maddalena». «Proprio nello storico padiglione Leonardo Bianchi all'interno della Maddalena, di proprietà del Comune di Aversa, doveva avvenire una bonifica ambientale dell'area e l'edificio doveva essere ristrutturato grazie a fondi stanziati dalla Regione Campania, qualche anno fa.

Quei fondi, però, sono stati dirottati altrove proprio dalla scorsa amministrazione comunale lasciando nel degrado la storica struttura aversana». Per la Maddalena era già stato approvato un progetto per un centro socioriabilitativo.

Dal padiglione Bianchi all'ospedale Moscati il passo è breve: la situazione non cambia. «Siamo di fronte affermano gli attivisti a uno scempio ambientale davanti al quale non si può rimanere silenti, tenuto conto delle violazioni contro l'ambiente e la salute pubblica. All'ospedale di Aversa la differenziata è parzialmente effettuata dagli addetti ai servizi della struttura ed è minata ancora di più da operazioni di smaltimento da parte della ditta addetta al servizio che, periodicamente, effettua un'operazione di rimozione dei rifiuti mischiando ogni tipo di scarto, sia ospedaliero che civile, con grossi camion e con l'utilizzo di bobcat. Gli operatori impiegati nelle operazioni non sono dotati di alcun dispositivo di protezione inerente alle pericolose attività in cui sono chiamati a operare per effettuare l'ennesimo lavoro straordinario».

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Non cambia la situazione negli uffici dell'Asl di via Santa Lucia, sempre nel perimetro della Maddalena. «All'Asl, situata nell'ex manicomio, la situazione non varia. L'area usata per la raccolta differenziata è diventata una discarica abusiva e pericolosa, strapiena di ratti e con una mancata raccolta differenziata. Gli stessi operatori della ditta che espleta il servizio hanno paura e timore a lavorare in quelle condizioni, data la pericolosità delle operazioni e la tipologia dei rifiuti».

Ritornando al Leonardo Bianchi e alla Maddalena, gli ambientalisti aggiungono: «È un colpo al cuore vedere un bene storico che dovrebbe essere recuperato a servizio della comunità, trasformato in una discarica a cielo aperto dove ogni tipo di rifiuto è presente, sia resti di lavorazioni di ristrutturazioni edili e industriali sia rifiuti civili».
«Noi vogliamo - concludono gli aderenti all'associazione Stop allo scempio ambientale ovunque di Aversa - contrastare il traffico illecito dei rifiuti sul nostro territorio e i patti criminali tra politica, imprenditori ed ecomafie che con i loro traffici illegali e criminali minano la salute pubblica e il territorio. Rinnoviamo l'invito alla cittadinanza e ai lavoratori alla partecipazione dell'iniziativa indetta dal sindacato Unione Sindacale di Base Campania prevista per il 5 dicembre ad Aversa in piazza Municipio per far sentire la nostra voce e ottenere un focus sulla situazione ambientale nella nostra città e nel territorio».

Gli ambientalisti chiedono la bonifica delle discariche abusive sul territorio, che le due ex isole ecologiche di Cappuccini e di via Perugia vengano anch'esse bonificate e ristrutturate per il loro riutilizzo efficace per la raccolta differenziata in città, un ciclo virtuoso del ciclo dei rifiuti e un maggior controllo dei traffici industriali sul territorio aversano.
 

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