Falso certificato medico a Setola,
il processo verso la sentenza

Falso certificato medico a Setola, il processo verso la sentenza
Lunedì 18 Settembre 2017, 15:05 - Ultimo agg. 15:21
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Si avvia verso la conclusione il processo in cui sono imputati, dinnanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il capo dell'ala stragista dei Casalesi, Giuseppe Setola, e l'oculista di Pavia Aldo Fronterrè, accusato di concorso esterno in associazione camorristica e false attestazioni all'autorità giudiziaria.

Le contestazioni riguardano le presunte false certificazioni mediche che, nel 2008, permisero a Setola di ottenere gli arresti domiciliari in un'abitazione nei pressi della clinica Maugeri di Pavia dove si sarebbe dovuto curare; il 18 aprile dello stesso anno, però, Setola evase dalla clinica, dando inizio alla stagione del terrore nel Casertano che causò 18 morti, tra cui i sei immigrati africani uccisi nella strage di Castel Volturno, di cui oggi si commemora il nono anniversario della morte. Per l'accusa, Setola, che effettivamente soffriva di disturbi all'occhio sinistro per un trauma subito in gioventù, ottenne i domiciliari proprio a causa della «falsa» malattia all'occhio destro. Oggi dovevano essere sentiti i consulenti tecnici della difesa, ma i legali di Fronterrè, Pasquale Coppola e Marco Imbembo, hanno rinunciato all'esame preannunciando il deposito di una memoria tecnica; nella prossima udienza del 10 ottobre, il pm Alessandro Milita formalizzerà le ultime richieste istruttorie al collegio presieduto da Loredana Di Girolamo, quindi il processo si avvierà verso la sentenza.

Nelle passate udienze furono sentiti alcuni consulenti della Procura, tra cui Giuseppe Paludi, che confermarono le ipotesi della Dda. «Nella nostra consulenza - spiegò Paludi - non riscontrammo alcun problema all'occhio destro di Setola, mentre al sinistro trovammo un foro maculare che non gli permetteva di vedere davanti». Un altro testimone sentito oltre un anno fa, l'ex perito del Tribunale Pietro Morelli, affermò che «la diagnosi contenuta in due accertamenti fatti da Setola presso l'azienda ospedaliera di Caserta (uno il 7 dicembre 2004, l'altro il 14 giugno 2005, ndr) che parlava della presenza nell'occhio destro di una 'membrana neo-vascolare neo-retinicà era sbagliata o comunque non precisa». 


 

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