Maria Santissima della Rotonda,
festeggiamenti tra fede e tradizione

Grande successo per la festa in onore della comprotettrice di Parete
Grande successo per la festa in onore della comprotettrice di Parete
di Valentina Sorrentino
Mercoledì 19 Aprile 2017, 18:33
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PARETE. Cerimonia dell’Alzabandiera, spettacoli pirotecnici, processione, asta, accensione delle luminarie, volo degli angeli: sono queste le attività più famose dei solenni festeggiamenti in onore di Maria SS. della Rotonda, comprotettrice di Parete. Un evento che si rinnova, come da tradizione, ogni anno nel periodo pasquale e che accoglie migliaia di persone provenienti da tutta la Provincia di Caserta.

«Possiamo essere – dichiara il Sindaco Pellegrino in una lettera alla cittadinanza – di tutti i colori dell’arcobaleno, pensarla in maniera diametralmente opposta su tutto e il contrario di tutto. Ma c’è qualcosa che ogni anno rinnova simbolicamente il nostro fortissimo senso di appartenenza a questa comunità: la festa di Pasqua, la festa in onore di Maria Santissima della Rotonda. Solo chi è paretano può capire. Solo chi è paretano conosce il valore e il significato più profondo che in questi solenni festeggiamenti in onore della nostra Madre protettrice rappresentano. La primavera nell’aria, i colori, i profumi, i suoni e i rintocchi gioiosi delle campane invadono la nostra Città nei giorni di Pasqua. La festa è ovunque: nelle chiese, nelle case, nelle piazze, nei campi. Ma è soprattutto dentro ognuno di noi! Non è solo il risveglio della natura che si festeggia, non è solo la vita che simbolicamente ritorna nella nostra ‘florida pianura’ e nel nostro essere cristiani. Non è solo la speranza che rinasce in ognuno di noi, ma è un tributo che ogni anno con devozione ed emozione dedichiamo a chi con il suo sorriso e con la sua protezione fa si che tutto avvenga».

La protezione di Maria SS. della Rotonda, il cui quadro festeggia i 97 anni dall’incoronazione. Stile bizantino, attribuito al pennello di S. Luca, è custodito accuratamente su un trono di marmo nella Chiesa principale di Parete. L’icona è dipinta su tavola di tiglio, fatta di due pezzi identici, calettati, e chiusa in una splendida cornice dorata. La Vergine è vestita alla greca con manto verdeazzurro, fregiato di vaghe crocette in oro e orlato di un nastro sempre in oro, ed ha la sottoveste di colore rosso. Sul seno troviamo il Figliolo che è dipinto nudo e a destra S. Giovanni Battista, vestito di un tonchino verde,in atto di preghiera e con una lunga croce fra le braccia. Tutto il gruppo è su fondo verde-cupo e la pittura non è ad olio, avendo a base il solito processo, che usavano i pittori prima del XV.

La grande devozione che si ha per questa immagine è dovuta soprattutto alla storia inerente al suo ritrovamento. Si racconta che in un lunedì in Albis del XIII secolo, un patrizio aversano, recatosi a caccia nelle campagne paretane in un sito denominato Rotonda, si accorse di non essere più seguito dal suo cane. Lo cerca e lo trova intento a scavare a terra con le zampe. Lo chiama ripetute volte, lo incita a seguirlo, ma l’animale non ubbidisce e continua nell’insolita occupazione. Il cacciatore meravigliato gli si avvicina e se lo trascina, ma il cane fa di tutto per liberarsi. Appena tornato in libertà, scappa e torna a scavare con maggiore forza. L’ostinazione e l’accanimento dell’animale eccitano la curiosità del cacciatore, il quale chiama un contadino del posto, che era lì a lavorare e lo presa di rimuovere, con la zappa, il terreno già smosso dal cane. L’uomo si mette all’opera ma, dopo pochi minuti, la zappa dà un rumore secco, sobbalza e vien fuori intrisa di sangue. I due uomini la guardano attoniti ed inorriditi, gridano e invocano aiuto. Accorrono i cittadini circostanti, osservano il macabro fenomeno e continuano a scavare. Dopo qualche minuto di affannoso lavoro, sbuca fuori un quadro di legna con delle immagini, tra cui il Bambino sul seno della Vergine con il sopracciglio sinistro squarciato da cui fuoriesce del sangue vivo.

Da lì il fantastico miracolo si propaga subito e tutti accorrono ad ammirare il prodigio. Arrivano anche gli aversani che, minacciosi, tentano di portare via l’opera perché trovata da un loro concittadino. Ma il quadro si fa improvvisamente pesante: due, tre, sei uomini non riescono a sostenerlo. Lo si appoggia su un carro trainato da buoi che non sanno muoversi e cadono in ginocchio. Poi un paretano prende il quadro, lo solleva, e trovandolo leggero come una piuma si avvia verso la Chiesa. Da quel giorno, la Vergine che prende il nome del luogo in cui fu rinvenuta, diviene protettrice del villaggio e dei suoi abitanti.
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