«Frattura al ginocchio» ma era un tumore: medici a giudizio

«Frattura al ginocchio» ma era un tumore: medici a giudizio
«Frattura al ginocchio» ma era un tumore: medici a giudizio
di Marilù Musto
Domenica 19 Marzo 2017, 18:12 - Ultimo agg. 18:25
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Caserta. Una diagnosi sbagliata, un’operazione chirurgica e l’amputazione della gamba destra, decisa d’urgenza. Ha subìto tutto questo Domenico Natale, 21enne di Caserta residente a Centurano, prima di morire il 30 ottobre del 2014 e lasciare la famiglia nel dolore e nella disperazione. Ieri, sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo i medici della struttura privata «Nuova Itor» di Roma, l’ortopedico  e il radiologo di Roma, coloro che scambiarono la diagnosi di un tumore alle ossa per una semplice frattura con ematoma interno alla gamba destra.

Il giudice Di Grazia del tribunale di Roma ha accolto la tesi degli avvocati Vincenzo Scolastico e Carlo Taormina che rappresentano in giudizio il padre del ragazzo, Pino Natale, casertano trapiantato a Roma. «Andrò avanti fino alla fine, so che vedere i medici condannati non mi restituirà mio figlio, ma vedere che la fanno franca non si potrebbe proprio sopportare», dice il papà del giovane paziente deceduto, subito dopo aver appreso la notizia del rinvio a giudizio.
Una storia assurda quella di Domenico. È il 23 maggio del 2013 quando Domenico viene sottoposto a un intervento chirurgico inutile e dannoso al ginocchio, dopo una prima visita per un dolore al ginocchio avvertito durante la partita di calcetto. Poco prima si era sottoposto ad esami medici: dalla radiografia e alla Tac, ma non gli venne prescritto l’esame con contrasto che avrebbe potuto far emergere la presenza del tumore. Gli imputati, non si sono accorti della vera entità del problema, stando alla Procura di Roma
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