Gioco d'azzardo, in crescita i baby-giocatori: nella rete il 13% dei ragazzi

Gioco d'azzardo, in crescita i baby-giocatori: nella rete il 13% dei ragazzi
di Ignazio Riccio
Martedì 22 Settembre 2015, 10:50 - Ultimo agg. 11:43
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CASERTA - L'acronimo è Gap e sta per Gioco d'azzardo patologico. Identificato come disturbo psichiatrico, conosciuto anche con il termine di ludopatia, è una forma di dipendenza, in quanto il giocatore patologico, in assenza dell'eccitazione derivante dalla puntata, sviluppa i sintomi tipici dell'astinenza, quali irritabilità, ansietà, insonnia, sudorazione, tremori e un intenso desiderio simile a quello provato dai tossicodipendenti.

Dagli ultimi dati forniti dalle Asl dislocate sul territorio nazionale emerge che il gioco d'azzardo coinvolge, sempre di più, gli adolescenti, che, come gli adulti, si trovano in situazioni problematiche o di rischio. La Campania e la provincia di Caserta non fanno eccezione. È il Dipartimento dipendenze dell'Asl di Terra di Lavoro, diretto da Antonio D'Amore, a presentare i dati sulla diffusione tra i più giovani del fenomeno Gap, che vede in prima fila soprattutto ragazzi in età scolare. In Campania sono 19mila gli studenti con profilo a rischio e 13mila quelli con profilo problematico. Se i giocatori adolescenti a rischio in Italia rappresentano l'11% del campione del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), in Campania il dato è del 13%, cifra raggiunta dalla stessa provincia di Caserta. Anche per i giovani giocatori problematici i valori confermano per la nostra regione cifre più elevate. A fronte del 7,6% in Italia, la Campania si attesta sul 9%, dato sovrapponibile per il territorio casertano. Per i campani i giochi più appetibili sono: gratta e vinci (64,5%), scommesse sportive (67,7%), bingo/tombola (42,3%) e giochi con le carte (31,4%). I luoghi maggiormente utilizzati dai giovani per giocare, invece, vedono al primo posto le sale scommesse (43,3%) seguite dai bar/tabacchi/pub (35,9%) e servizi online (26,7%).

I dati più interessanti sono quelli relativi ai giovani giocatori a rischio o problematici. Si riscontrano alcuni comportamenti associati al Gap, come: il fumo quotidiano, l'avere assunto cannabis più volte nella vita, l'avere fatto uso di droghe sconosciute o di avere usato almeno una sostanza illegale nella vita e i furti di piccole somme di denaro. Da un recente studio del Dipartimento di Psicologia della Seconda Università di Napoli viene fuori che, in Campania, il 13,9% degli adolescenti investe in scommesse una cifra superiore ai 10 euro al giorno. Il 10,4% dichiara di avere uno o tutti e due i genitori con problemi legati al gioco e il 20,7% è nella categoria dei bevitori a rischio. Il 47,4% degli adolescenti gioca per divertirsi, il 39,3% per vincere soldi. Il fenomeno del gioco d'azzardo è aggravato dalla partecipazione diretta della malavita.

Quasi 9 miliardi di euro del gioco d’azzardo illegale finiscono alla criminalità, grazie alle macchine mangiasoldi; è una delle principali cause di indebitamento di famiglie e imprese. Il ricorso al prestito d’usura in Italia, nel 2013, è stato di 84 miliardi e 728 milioni; le province che assorbono più denaro delle famiglie sono quelle meridionali, più Pavia e Rimini. Il connubio gioco-usura è presente, in maniera forte, anche in provincia di Caserta. Coinvolge maggiormente gli adulti, ma la pratica illegale trova spazio anche tra i più giovani. A fronte di questo quadro così preoccupante, le Asl non hanno gli strumenti necessari per fronteggiare il problema del gioco d'azzardo patologico.



A Caserta, per esempio, esiste una sezione distaccata del Dipartimento dipendenze dedicata esclusivamente al Gap, ma c'è un solo dipendente, il quale deve fronteggiare le tante richieste di aiuto che giungono sulla sua scrivania. Si stima che, solo nel primo semestre del 2015, si sono rivolti all'Azienda sanitaria casertana ben 111 pazienti, numeri consistenti, che rendono sempre più indispensabile il varo di leggi regionali, utili a regolare un fenomeno che, altrimenti, rischia di sfuggire di mano. Le slot machine, il cui libero accesso ai minorenni è drammaticamente attuale, sono state di recente al centro di una maxioperazione contro il clan dei Casalesi. I carabinieri hanno portato alla luce l’imposizione delle «macchinette» ad opera di ditte vicine al clan Russo. Nel contempo, essendo spesso causa di evasione, sono perennemente sotto il controllo degli uomini della guardia di finanza.