Gli studenti fanno il saluto fascista alle Giornate Fai: bufera sulla rievocazione storica

Gli studenti fanno il saluto fascista alle Giornate Fai: bufera sulla rievocazione storica
di Sara Boni
Martedì 28 Marzo 2017, 08:23
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CASERTA - La rievocazione storica dell’epoca fascista realizzata per le giornate di primavera del Fai scatena reazioni contrastanti e immediata monta la polemica. Il caso esplode a Sant’Arpino, o meglio, per la precisione, in quella che un tempo si chiamava Atella e che ancora oggi ospita l’ex municipio, sulla strada provinciale Caivano-Aversa in via Martiri Atellani. Il fitto e interessante programma messo su dai tre comuni di Succivo, Sant’Arpino e Orta di Atella in collaborazione con tutte le scuole locali, prevedeva, tra gli altri appuntamenti in scaletta, anche una tappa al rudere di Castellone e all’adiacente ex municipio dell’Antica Atella, sito di notevole importanza storica risalente agli anni venti. Il filo rosso delle giornate, organizzate dai paesi atellani, prevedeva una rievocazione storica nei luoghi più importanti e più belli considerati degni di essere visitati e dunque inseriti nel circuito culturale delle giornate. Al cinquecentesco Palazzo Ducale Sanchez De Luna di Sant’Arpino, per esempio, gli studenti hanno rappresentato spettacoli e danze rinascimentali, nell’antico borgo di Casapozzano, sede rurale e agreste, hanno messo in scena le Villanelle, a Palazzo Magliola, risalente al ‘700, Le Signorie e i Principati. Il fascismo e gli anni del regime sono stati invece ricordati e rappresentati nei luoghi dove un tempo si trovava la sede del municipio di Atella. Qui gli allievi dell’istituto comprensivo «De Amicis», in particolare i bambini della primaria, aiutati dai più grandi del liceo classico «Cirillo» di Aversa, con tanto di costumi, ambientazione e movenze hanno ripercorso le abitudini e i momenti topici di quegli anni, compreso il saluto romano. Da qui l’accanita polemica. Sui social, sul web e sui siti locali critiche e insulti per un gesto considerato inappropriato o addirittura reato.

«Polemica insulsa e davvero inadeguata – ha sottolineato il sindaco di Sant’Arpino Giuseppe dell’Aversana, presidente della neonata conferenza dei sindaci di Atella – abbiamo organizzato con attenzione, cura e passione queste giornate, in collaborazione con le scuole – impeccabile e magistrale il lavoro di dirigenti e soprattutto allievi. Rievocare, raccontare, rappresentare certo non significa propagandare». Non dello stesso avviso il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, secondo il quale il gesto sarebbe stato offensivo e addirittura propagandistico. «Il peggio – ha dichiarato Borrelli in una nota - è arrivato con la rappresentazione teatrale perché, pur volendo accettare la scelta di far vestire bambini come balilla e ragazzini come gerarchi fascisti per rievocare quel periodo, sarebbe stato necessario spiegare per bene gli orrori di quegli anni e non crediamo che sia stato fatto». «Frutto di un lavoro certosino e di lezioni attente e precise di storia – ha spiegato il professore Giuseppe Dell’Aversana, docente di lettere alla scuola media di Succivo – quello che i nostri alunni hanno portato in scena, è frutto di ore di lezioni, ore di attività didattiche, laboratoriali, durante le quali gli allievi imparano, grazie a docenti competenti e responsabili, cosa accadeva diversi anni fa, in tutte le epoche e in molti paesi, studiano orrori e glorie del passato, errori e gesta eroiche. Una triste e inutile polemica, utile solo a sporcare l’entusiasmo e l’egregio lavoro svolto soprattutto dai ragazzi, consapevoli ed informati a dovere». Raccontare e portare in scena, fedelmente, ciò che accadeva nella storia, questo l’intento di docenti, studenti ed amministratori. «Sono fiero del lavoro svolto dai miei professori – ha raccontato il dirigente scolastico dell’istituto di Succivo Mario Nocera – è giusto e sano che gli alunni conoscano ogni pagina della storia e se capita loro di portare in scena azioni, gesti o storie riprese dal passato questo non significa certo che si sta facendo apologia. Abbiamo realizzato un laboratorio storico attraverso il teatro, facendo lezione, divertendoci e mescolando diverse forme di cultura». 
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