Sara e Paola, goleador casertane nella nazionale di calcio dei trans

trans Paola con il compagno
trans Paola con il compagno
di Lorenzo Iuliano
Domenica 31 Luglio 2016, 09:55 - Ultimo agg. 16:50
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CASERTA - Il capitano e l’attaccante. La vita in un dribbling e tutto il resto di tacco. Sono casertane ben due giocatrici della neonata Nazionale trans di calcio, presentata a Roma. Sara Hermanns, la leader che gioca in difesa, è originaria di Capua ma da tempo vive a Genova; Paola Conte, 38 anni, è invece di Brezza, frazione di Grazzanise, dove gestisce un negozio di parrucchiere. Sono pronte a scendere in campo: l’esordio ci sarà il 4 agosto a Monte Urano, in provincia di Fermo, in occasione del «Summer Festival», contro la «Nazionale dell’amicizia», composta da attori, cantanti ed ex sportivi, dal pugile Nino La Rocca a Rudy della fiction «I Cesaroni».
Tutto è nato da una cena organizzata da Sara, che a Genova fa l’attrice ed è una delle «princese» dell’associazione di don Andrea Gallo, il prete di strada scomparso nel 2013. «È stata lei a contattarmi – racconta Paola - e io ho accettato subito. Attraverso lo sport vogliamo far capire a tutti che ci siamo anche noi e che tanti tabù non hanno motivo di esistere». La storia di Paola è a lieto fine: «È stato difficile, ma sono stata accettata e sostenuta dai miei genitori, ho avuto momenti di sconforto ma ora sono felice e l’anno prossimo mi sposerò con il mio Carmine». 
La nazionale è frutto del sostegno del Centro di ascolto per il disagio di Roma. «Stiamo muovendo i primi passi con entusiasmo», spiega invece Sara e aggiunge: «Il progetto è partito un anno fa. Ora i nostri gol non saranno solo quelli in campo. La vera vittoria saranno i messaggi contro la discriminazione e l’omofobia. Nel nostro Paese sui trans esistono ancora forti pregiudizi». Non è escluso un evento anche in Campania: «Mia mamma è di Capua e spesso scendo, mi piace molto quella terra». Dopo la sfida con cantanti e attori non si fermeranno. «Il nostro sogno - confessa Sara - è sfidare la nazionale dei preti». 
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