Le reazioni. Casalesi, Guerini (Pd): «Si faccia chiarezza al più presto». Salvini: che tristezza. M5S: «Situazione grave». Capacchione: serve passo indietro

Le reazioni. Casalesi, Guerini (Pd): «Si faccia chiarezza al più presto». Salvini: che tristezza. M5S: «Situazione grave». Capacchione: serve passo indietro
Martedì 26 Aprile 2016, 15:12 - Ultimo agg. 18:36
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NAPOLI - «Sulle notizie che arrivano da Caserta ci auguriamo che si faccia chiarezza al più presto, che si possano rapidamente chiudere le indagini e definire la posizione di chi è coinvolto. Nel frattempo, totale e incondizionata fiducia nel lavoro della magistratura». Lo scrive in una nota Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico.

Del Basso De Caro. «Mi auguro che Stefano Graziano, che conosco bene, riesca a dimostrare la sua estraneità ai fatti. Speriamo che la magistratura inquirente faccia presto e bene». Così il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, commenta l'inchiesta.

Salvini. «Mentre ascolto e incontro tanti imprenditori italo-americani con voglia di fare e onesti giovani in fuga dall'Italia, da Roma arrivano notizie di altri arresti e indagati a carico del partito al governo per reati gravissimi e collusione con la criminalità organizzata. Che tristezza...» Così il segretario della Lega Nord Matteo Salvini commenta da Philadelphia, dove ieri ha incontrato anche Donald Trump, l'ultima ondata di arresti e indagati in Campania.

Fico. «Il Pd a Napoli si dimostra permeabile alla corruzione, addirittura si parla di infiltrazioni dei casalesi nel partito. Il Pd è devastato, con una candidata che non si rende conto nemmeno di quel che le accade intorno. Il Pd è il pericolo pubblico numero 1, a Napoli come altrove». Così Roberto Fico, membro del direttorio M5S e presidente della Vigilanza Rai, commenta la vicenda. «Napoli ha bisogno di ripartire - prosegue Fico - di rinascere dalle macerie che questa politica sporca e corrotta ha contribuito a generare. Noi con il nostro candidato Brambilla siamo pronti a ridare nuova linfa alla città, ricostruendola mattone dopo mattone. Napoli ha bisogno del M5S per rinascere: noi siamo pronti». 


Il blog di Grillo. Stefano Graziano prima si dimetta e poi chiarisca con i magistrati le accuse gravissime che pendono su di lui. È la posizione del M5S, espressa da Valeria Ciarambino, portavoce cinquestelle in regione Campania, pubblicata sul blog di Beppe Grillo. «I voti della camorra - riferisce l'esponente M5S - avrebbero portato Stefano Graziano, presidente regionale del Pd in Campania, fino in consiglio regionale, dove tuttora siede». «La Guardia di Finanza sta perquisendo la sua casa di Teverola, la sua residenza romana e anche il suo ufficio di consigliere regionale al Centro direzionale di Napoli. Le Fiamme gialle, indagando su un giro di mazzette e corruzione che hanno portato anche all'arresto del sindaco di Santa Maria Capua Vetere, Biagio Di Muro, hanno intercettato una conversazione in cui si parlava dell'appoggio elettorale che si doveva a Graziano che - secondo quanto scrivono gli inquirenti - sarebbe diventato 'punto di riferimento politico e amministrativò del potente clan Zagaria». «In una terra in cui la presenza della camorra è ingombrante e incide nella vita di tutti i cittadini onesti, non si può tentennare neanche un minimo: Graziano lasci la sua poltrona in consiglio regionale e chiarisca tutto di fronte ai giudici. Non è accettabile - conclude Ciarambino - che resti un solo minuto in più vista la gravità delle accuse nei suoi confronti».

M5S. «Tante e troppe volte il Partito Democratico di Renzi si è opposto alle audizioni in commissione Antimafia dei suoi esponenti politici, cominciando dal ministro Delrio, creando confusione ad arte. Di oggi la notizia che Stefano Graziano, presidente del PD in Campania, è indagato per associazione esterna di stampo mafioso dalla procura di Napoli. L'ipotesi è di aver favorito il clan dei Casalesi, diventando il "punto di riferimento politico e amministrativo" del clan Zagaria». Lo affermano i membri M5S della commissione Antimafia. «Questo spiega il sempre crescente nervosismo del PD, la bocciatura di qualsiasi richiesta di audizione in commissione di politici del PD. Non c'è da fare polemica politica: la realtà dei fatti è estremamente chiara e grave. Renzi che vuole cambiare la Costituzione, che si intesta una fittizia lotta alla corruzione e alle mafie, che affoga l'Italia nello scandalo di trivellopoli, ha il partito pieno di uomini collusi, indagati e arrestati», concludono i componenti Cinque Stelle della Commissione Antimafia. 


Capacchione.  «Che il Partito Democratico della Campania fosse diventato oggetto di un arrembaggio piratesco da parte di affaristi privi di scrupoli e collusi, è cosa che abbiamo denunciato da molto tempo: a Caserta, con la vicenda Asi, e in tutta la regione, come si era visto durante le elezioni regionali, con la corsa di personaggi equivoci per salire sul carro del vincitore». Lo dichiara la senatrice del Pd Rosaria Capacchione, componente della Commissione parlamentare Antimafia. «Fa male vedere che, purtroppo, un'indagine giudiziaria conferma quelle preoccupazioni; indagine che colpisce anche il presidente regionale del Pd, Stefano Graziano. Siamo certi - continua - che riuscirà in tempi rapidi a dimostrare la sua distanza da certi ambienti, che hanno inquinato e continuano a inquinare la provincia di Caserta e il Mezzogiorno. Ma ritengo che sia opportuno un suo passo indietro dalla presidenza dell'assemblea regionale - conclude Capacchione - perché possa chiarire al più presto la sua posizione, nel rispetto dello spirito dei codici deontologici che ispirano la natura stessa e la ragione d'essere del Partito Democratico».

Carpentieri.  «Sono sicuro che la magistratura saprà, con tempestività ed efficacia, fare al più presto chiarezza sugli episodi contestati». Lo ha detto il segretario del Pd Metropolitano di Napoli Venanzio Carpentieri, commentando l'inchiesta in cui è coinvolto il presidente del Pd della Campania, Stefano Graziano, che si è autosospeso dal partito. «Credo - aggiunge Carpentieri - che non ci saranno ripercussioni sulle prossime elezioni a Napoli; non ci può essere una diretta correlazione tra quella vicenda e quella delle elezioni amministrative. Le generalizzazioni non sono mai un modo utile di interpretare questi episodi. È da respingere ogni tentativo di far diventare un episodio sintomo di una generale compromissione del partito», conclude Carpentieri.

De Magistris. «La rottamazione di Renzi non è mai iniziata, anzi».
Lo afferma il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in una nota, commentando l'inchiesta della dda di Napoli nella quale Stefano Graziano, presidente autosospeso del Pd della Campania, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. «Stiamo leggendo le prime notizie che riguardano il Presidente Regionale del PD, Graziano - dice de Magistris - e bisogna comprendere più nel dettaglio la vicenda. Si tratta di indagini per le quali non bisogna mai giudicare frettolosamente, però, ancora una volta, un esponente apicale del PD viene coinvolto in vicende giudiziarie assai gravi, addirittura per quanto attiene a legami con una delle più potenti organizzazioni mafiose in Italia». «La rottamazione di Renzi - continua de Magistris - non è mai iniziata, anzi. Noi da anni ci stiamo strenuamente battendo in un territorio così difficile per sradicare i rapporti tra la camorra e la politica nella città di Napoli. Ed è per questo che continuiamo nella nostra battaglia per dimostrare che in politica non sono tutti uguali ma che ci sono anche persone che si schierano, con onestà e coraggio, per impedire che tra politica e crimine organizzato ci siano zone grigie o di collusione», conclude de Magistris.
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