Impronte digitali contro i furbetti, Asl e ospedale: «Già pronti alla svolta»

Impronte digitali contro i furbetti, Asl e ospedale: «Già pronti alla svolta»
di Ornella Mincione
Martedì 28 Febbraio 2017, 08:31
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CASERTA - «Noi abbiamo già richiesto e ottenuto l’autorizzazione all’uso delle impronte digitali per l’attestazione delle presenze nella nostra Asl. Siamo in fase di approvvigionamento della tecnologia necessaria e partiamo». È pronto il direttore generale dell’Asl di Caserta Mario De Biasio a recepire l’idea del governatore Vincenzo De Luca di filtrare l’accesso dei dipendenti alle strutture sanitarie della Campania con una verifica dell’impronta digitale, così come accade già al Ruggi di Salerno. Così pure l’azienda ospedaliera Sant’Anna e San Sebastiano è solo in attesa del termine della fase istruttoria riguardo il «sistema informatico aziendale per la verifica preliminare di dati biometrici in relazione alla rivelazione delle presenze». Ed è proprio questo il titolo di una delibera siglata dalla direzione strategica del nosocomio casertano il 31 gennaio scorso. Dunque l’azienda ha gettato le basi per un possibile sistema di verifica delle impronte digitali ben prima dei fatti accaduti nei giorni scorsi al Loreto Mare di Napoli. «La delibera di fine gennaio - fanno sapere dagli ambienti della direzione ospedaliera di Caserta - avvia più che altro l’iter per la richiesta di percorribilità della messa in funzione del sistema nell’azienda e i costi per sostenerla». Al momento della pubblicazione della delibera del San Sebastiano furono diversi i sindacalisti contrari all’iniziativa per una serie di motivi: primo fra tutti, compiere spese forse inutili a fronte di un già attivo sistema di rilevazione di presenze. Ad oggi, dopo gli arresti per assenteismo al Loreto Mare di Napoli, la delibera della direzione strategica sembra seguire la linea tracciata proprio ieri mattina dal governatore De Luca. «Ho dato disposizione ai direttori generali - ha detto il governatore in Regione - di verificare la possibilità di estendere il controllo digitale della firma. Con l’impronta digitale non è possibile fare imbrogli». Nella delibera del 31 gennaio, siglata dalla direzione dell’azienda ospedaliera, si legge tra le premesse che «nel contesto regionale di riferimento, si assiste di continuo a casi di assenteismo e di timbrature falsificate». Inoltre, si legge ancora, dopo aver riportato l’esempio dell’azienda Ruggi di Salerno, che l’azienda «ritiene che adottare un sistema di rilevazione delle presenze basato su riconoscimento dell’impronta digitale possa costituire un elemento fondamentale per prevenire l’instaurarsi del fenomeno della falsa attestazione della presenza». Oltre tutto, la direzione del nosocomio casertano ha anche istituito una commissione di Verifica Presenze che, «quotidianamente verifica, appunto, le presenze a campione», spiegano ancora dagli uffici amministrativi. La delibera, quindi, di fatto avvia «gli adempimenti propedeutici all’adozione di un sistema di rilevazione biometrica della presenza e di provvedere al versamento dei diritti di segreteria ai fini della verifica preliminare». Difficile, per ora, formulare una sorta di casistica rispetto alle motivazioni delle assenze. «Il dipendente si marca con badge in entrata e in uscita - spiegano dagli uffici -. Se un giorno dovesse fare ritardo o uscire in anticipo questi viene invitato automaticamente a dare motivazioni. D’altro canto, in caso di assenza, dovrà portare certificato che attesti il giusto motivo per l’assenza». Dunque, se dovesse andare in porto l’iniziativa del presidente dela Regione riguardo le impronte digitali, da un lato l’ospedale di Caserta e dall’altro l’Asl casertana starebbero già svolgendo le attività per rendere operativo l’eventuale nuovo sistema.
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