In classe con un coltello, panico tra i bambini

il plesso di via corcione dell'istituto Parente di Aversa
il plesso di via corcione dell'istituto Parente di Aversa
di Nicola Rosselli
Giovedì 28 Gennaio 2016, 08:05
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CASERTA -  Quell’auto dei carabinieri solitaria nel cortile della scuola elementare di via Corcione, nella prima mattinata di ieri, è sembrata strana a tanti. Una presenza insolita in quella che sino ad un paio di anni fa era la sede del primo circolo didattico di Aversa ed oggi fa parte dell’istituto comprensivo «Gaetano Parente», guidato dalla dirigente Enrichetta Ferrara. Tempo qualche minuto e i genitori hanno iniziato a commentare e si è saputo, seppure per sommi capi, cosa era accaduto.

Un ragazzino di undici anni, che frequenta la terza elementare, avrebbe portato un coltellino in classe facendo scoppiare il putiferio. Il piccolo avrebbe (il condizionale è d’obbligo) anche minacciato, tra il serio e il faceto, una bambina compagna di classe. Secondo un’altra versione lo avrebbe semplicemente mostrato alla piccola di otto anni, che si sarebbe spaventata.
Sull’episodio i carabinieri del reparto territoriale di Aversa che, coordinati dal colonnello Vittorio Carrara, conducono le indagini, mantengono il più stretto riserbo in considerazione dell’età dei bambini coinvolti e, sebbene abbiano, comunque, fatto una segnalazione al tribunale dei minori di Napoli, ritengono che debba essere l’istituzione scolastica ad adottare i provvedimenti che riterrà opportuni, non potendo fare assolutamente nulla se non, al massimo, allertare i servizi sociali del Comune di Aversa per avviare tutte le verifiche del caso anche sulle condizioni familiari.

Secondo una prima ricostruzione, l’episodio si sarebbe verificato nella mattinata di martedì, ma senza che si creasse clamore. Una volta a casa, alcuni compagni di classe del bambino avrebbero raccontato quanto avvenuto ai genitori. Questi ultimi, ieri mattina, si sarebbero recati a scuola, presso il plesso di via Corcione, chiedendo di parlare con la dirigente scolastica che, ovviamente, ha il proprio ufficio nella sede centrale di via Salvatore Di Giacomo.

Piuttosto che recarsi nella sede che ospita la scuola media, le madri in questione avrebbero però chiesto l’intervento dei carabinieri che sarebbero giunti sul posto e avrebbero sequestrato un coltellino, un accendino e delle sigarette contenute nello zainetto del bambino in questione.

Di tutt’altro parere la versione dell’istituzione scolastica. La dirigente d’istituto, attraverso la sua collaboratrice Carmela D’Angelo, fa sapere che il bambino avrebbe portato nello zainetto un cavatappi senza mai metterlo fuori. La ricostruzione di quanto poi accaduto sarebbe la seguente: una sua compagna di classe lo avrebbe visto e, spaventata, una volta a casa avrebbe segnalato la circostanza ai genitori che, poi, ieri mattina si sarebbero recati a scuola per approfondire la vicenda sino a giungere a chiedere l’intervento dei carabinieri della locale stazione. Sempre dalla D’Angelo viene sottolineato che il bambino non vive particolari disagi familiari nonostante sia immigrato.
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