L'eredità dei palazzi storici:
cadono a pezzi, appello al Fai

L'eredità dei palazzi storici: cadono a pezzi, intervenga il Fai
L'eredità dei palazzi storici: cadono a pezzi, intervenga il Fai
di Franco Tontoli
Domenica 26 Febbraio 2017, 07:05 - Ultimo agg. 09:25
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Caserta. Chiuso il palazzo della Provincia su corso Trieste, svuotato anche l’edificio di piazza Dante che ospitava la Stazione unica appaltante, così anche l’ex Casamento della Marchesa al corso Giannone occupato dalla Croce Rossa, in via Cesare Battisti da decenni è vuota la palazzina ex Enel e, infine, in piazza Vanvitelli la maestosità del palazzo della Banca d’Italia, trasferita da tempo a Napoli, è attualmente occupata da otto impiegati che producono certificazioni e informazioni.Il virus della desertificazione che continua a erodere il settore commerciale cittadino non ha attaccato soltanto i negozi, soprattutto al corso Trieste, ma anche interi edifici, anche storici, sedi di enti pubblici ridotti a gusci vuoti.

Il caso 


Un deserto avvilente, è il caso di invocare il soccorso della delegazione casertana del Fai-Fondo ambiente italiano? La presidente Donatella Cagnazzo si dichiara disponibile e si rimette al parere del vicepresidente, l’architetto Dante Specchia che dice: «A proposito di alcuni edifici del centro storico che versano in stato di abbandono, in quanto privati della loro funzione, la delegazione Fai di Caserta può benissimo occuparsene visto che da sempre ci adoperiamo per il recupero dei valori storico-artistici e architettonici sia delle emergenze monumentali che delle opere minori, ma di particolare valore ambientale». Piazza Gramsci, nel contesto dell’area ex caserma Pollio, un altro «guscio» svuotato da anni: una palazzina che ospitò una scuola per assistenti sociali, negli anni Ottanta gli uffici della Regione Campania dell’Ispettorato alimentazione e, infine, l’ufficio Informagiovani della Provincia. L’edificio, che pure potrebbe essere recuperato, si avvia alla fatiscenza, si trova all’uscita di corso Trieste del parcheggio che ha l’accesso in via Vittorio Veneto, vi transitano anche turisti e merita decoro.
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