Scomparsa nel '91 dopo love story
con il boss: interrogati i familiari

Un'immagine della questura di Caserta risalente alla fine degli anni Ottanta
Un'immagine della questura di Caserta risalente alla fine degli anni Ottanta
di Mary Liguori
Venerdì 24 Febbraio 2017, 18:28 - Ultimo agg. 22:05
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Il fascicolo è di quelli caldi, ma silente. Impilato tra le centinaia di dossier su casi irrisolti che aspettano una svolta negli scaffali delle questure. Quelli ai quali servono elementi improvvisamente illuminanti, il ricordo di un pentito o un rigurgito di coscienza da parte di chi ha sempre saputo, ma ha scelto di tacere. Per paura o per convenienza. 

È bastata una strana circostanza per indurre la polizia a riprendere quel fascicolo dal punto in cui era stato sospeso, tre giorni dopo il 28 ottobre del 1991, quando Angela Gentile, casertana di trentatré anni, sparì senza lasciare alcuna traccia di sé. Quel giorno aveva accompagnato la figlia a scuola e sarebbe dovuta andare a riprenderla per pranzo, ma la bimba attese invano l’arrivo della mamma. Le tracce di Angela Gentile si persero per sempre quel lunedì d’autunno, ma la denuncia di scomparsa da parte dei suoi familiari arrivò solo tre giorni dopo. Spiegarono che pensavano che la sorella fosse in Germania, ma la polizia aveva elementi per credere che non fosse così. Passarono poche settimane e la scomparsa della ragazza si intrecciò per sempre con le vicende familiari di uno dei clan più pericolosi e all’epoca potenti della provincia di Caserta. La figlioletta della donna, che nel 1991 aveva dodici anni, fu infatti accolta in casa del boss Domenico Belforte e della moglie, Maria Buttone. E con loro la ragazza è cresciuta prima di trasferirsi in Emilia Romagna dove, attualmente, ospita proprio la Buttone, che a Marcianise non può metterci piede per un divieto di dimora imposto dai giudici.

Potrebbe essere stata la scelta del luogo in cui la moglie del boss ha deciso di trasferirsi ad aver spinto gli investigatori a rimettere mano all’inchiesta sulla sparizione della Gentile. O potrebbero esserci altri elementi di cui si è venuti a conoscenza negli ultimi tempi. Quando Angela Gentile scomparve, si parlò di una sua relazione di lunga data con Belforte, una relazione iniziata prima che il capoclan sposasse Maria Buttone. Era graziosa, Angela, aveva i capelli corti, scuri, gli occhi vispi e il nasino all’insù. Viveva con la nonna, a Caserta, quando scomparve dalla circolazione. In quel periodo Domenico Belforte era latitante. E sua figlia, che oggi è un’adulta, ospita in casa sua quella che considera la propria matrigna, ma gli investigatori si sono sempre chiesti cosa indusse la Buttone ad allevare quella bambina come se fosse stata sua. Questa, ed altre domande, sono state probabilmente rivolte ai fratelli della ragazza scomparsa, convocati dalla polizia per stabilire se, a ventisei anni di distanza, non abbiano magari trovato nella propria memoria ricordi utili a stabilire che fine ha fatto Angela.

La polizia indaga per lupara bianca e cerca delle tracce che si perdono in un passato oscuro. Tanto buio che all’epoca della scomparsa, i parenti spiegarono che non avevano immediatamente sporto denuncia perché pensavano che la ragazza si trovasse in Germania. Una circostanza credibile, ma non veritiera: Angela, in quel periodo, frequentava un pregiudicato vicino al clan dei Casalesi che effettivamente viveva nei pressi di Berlino, ed era andata a trovarlo una ventina di giorni prima di sparire, ma la mattina del 28 ottobre del 1991 la ragazza era a Caserta, tant’è che accompagnò la sua bimba a scuola e le disse che sarebbe andata a riprenderla dopo le lezioni. Un giallo al quale non si può escludere che stia lavorando anche la Dda visto che ormai da due anni Salvatore Belforte, fratello di Domenico, è pentito. Nel 1991 l’intera famiglia viveva nella roccaforte di via Legnano. Impossibile che l’arrivo della bambina non fosse stato in qualche modo giustificato, che Salvatore non abbia chiesto spiegazioni al fratello e alla compagna circa la sua improvvisa comparsa in famiglia. Con tutta probabilità, anche al pentito sono state rivolte domande sulla scomparsa di Angela Gentile. Segreti di famiglia, misteri volutamente tenuti nascosti o coincidenze. Dopo 26 anni la svolta sembra però vicina.  
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