Lupara bianca del 1989, in aula il fratello attore della vittima

Lupara bianca del 1989, in aula il fratello attore della vittima
Martedì 6 Ottobre 2015, 11:38
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CASERTA - Una testimonianza fiume quella che ieri ha visto l’attore e regista Amedeo Letizia comparire dinanzi ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Alla sbarra il boss Francesco Bidognetti e Walter Schiavone accusati di essere stati i mandanti dell’omicidio del fratello, Paolo, vittima di una lupara bianca nel 1989.

Il caso è stato riaperto di recente dal pm Antimafia Antonello Ardituro, oggi al Csm, e ieri in aula hanno testimoniato sia il fratello che il padre della vittima.

«Paolo finì nei guai a partire dal furto di una pistola a una guardia giurata, ma i Casalesi avevano paura che fosse una testa calda e volesse insidiare il loro clan, perciò lo ammazzarono», ha dichiaro l’attore durante l’esame del pubblico ministero, Patrizia Donangelo. «Salvatore Cantelli (killer dei Casalesi, sotto processo in abbreviato per la stessa vicenda, ndr) lo invidiava perché la mia famiglia era benestante e mio fratello girava in Mercedes, credo che alla prima occasione decise di fargliela pagare». «Quando scomparve Paolo - ha dichiarato il fratello - andai a casa di Antonio Iovine che era stato mio compagno di scuola perché credevo ingenuamente che mio fratello fosse stato rapito per un riscatto o addirittura si fosse allontanato da solo. Mi diede appuntamento per quel pomeriggio, ma poi non volle mai più incontrarmi». Una testimonianza importante, quella di Amedeo Letizia, alla quale ieri si è aggiunto il racconto del pentito Pasquale Giovanni Vargas. «Il delitto di Letizia avvenne per motivi assolutamente futili: avevano paura che un domani quel ragazzo potesse in qualche modo metter su un gruppo in contrapposizione al loro clan, ciò perché Paolo Letizia aveva avuto dei problemi per delle ragazzate. In pratica, lui non si era affiliato ai Casalesi e per questo lo ritenevano pericoloso. In quel periodo - ha aggiunto il pentito - cercarono di fare piazza pulita dei cani sciolti anche se mi sembrò strano che avessero fatto sparire quel ragazzo che con loro non c’entrava nulla e veniva da famiglia benestante».

Oltre a Cantelli è sotto processo in abbreviato l’altro presunto esecutore dell’omicdiio, Giuseppe Russo.

Il procedimento ordinario continuerà il prossimo 28 ottobre con l’esame di altri quattro collaboratori di giustizia.

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